mercoledì 27 aprile 2016

Il canone tv in bolletta, ok del Consiglio di Stato


ROMA, 27 aprile - L'amministrazione finanziaria dello Stato ha accolto tutte le proposte avanzate sul pagamento del canone Rai e così anche il Consiglio di Stato ha dato il suo parere favorevole alla riforma. Per i giudici infatti sono stati superati i rilievi mossi in un precedente parere interlocutorio. Chiariti anche gli aspetti relativi alle compensazioni economiche per le aziende elettriche concessionarie della riscossione.
Niente canone per tablet o smartphone - "L'Amministrazione - ha spiegato il consigliere Franco Frattini che presiede le Commissioni speciali incaricate di rendere i pareri sui provvedimenti normativi - ha accolto nella sostanza tutte le proposte del Consiglio di Stato e oggi c'è chiarezza in un atto già reso pubblico dall'Amministrazione sul proprio sito istituzionale". Riguardo ai rilievi che erano stati avanzati, è stato chiarito cosa si debba intendere per apparecchio tv e che tablet o smartphone non sono soggetti a canone.

Un solo canone anche per chi possiede più tv - "C'è la certezza - ha spiegato Frattini - che se ci sono più apparecchi tv, il canone è uno solo. Si è ottenuto un importante arricchimento delle forme di pubblicità dei moduli dei documenti, delle istanze, di tutto ciò può essere utile al cittadino per accedere ai propri diritti. E infine tutti i dati del cittadino saranno trattati secondo la prescrizione del codice della privacy, sotto le istruzioni del garante: erano dati destinati a circolare e quindi da proteggere".

La compensazione delle concessionarie non peserà sulla bolletta dei cittadini -Chiarito inoltre che le aziende elettriche concessionarie del canone avranno una compensazione economica, ma a valere su fondi dell'Agenzia delle entrate e in maniera forfettaria. In sostanza è stato acclarato che la compensazione non ricade in bolletta sui cittadini, ma è coperta dall'Agenzia delle Entrate in modo forfettario per evitare che le aziende elettriche possano chiedere più di quanto stabilito. Il Consiglio di Stato, infine, ha chiesto che anche in futuro si garantisca, in maniera ordinaria e stabile, la massima pubblicità, anche sui siti istituzionali dell'Amministrazione, di tutti gli atti e di tutta la modulistica in materia e che le istruzioni siano scritte con linguaggio comprensibile ai non addetti ai lavori.

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