ROMA, 28 aprile -Due 'forti richiami' alla Rai nello stesso giorno": l'Agcom "ha prima richiamato il servizio pubblico per l'in " tervista di Bruno Vespa al figlio di Riina", poi "ha criticato duramente la qualità dell'informazione Rai in occasione del referendum sulle trivelle". A segnalarlo, sul suo profilo Facebook, è il presidente Vigilanza Roberto Fico. "Ci aspettiamo interventi concreti dai vertici della Rai rispetto sia a Porta a porta sia alla pessima informazione fatta durante la campagna referendaria", sottolinea.
"Profondamente sorpreso dal provvedimento dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, che non ricordo essersi mai espressa con tanta clamorosa severità nei confronti di una intervista televisiva", Bruno Vespa dissente "radicalmente dai giudizi espressi nel richiamo" e in una nota rivendica "fino in fondo, pertanto, di aver rispettato ancora una volta la deontologia professionale e la dignità della persona con lo scrupolo - sottolinea - che da cinquant'anni caratterizza la mia attività giornalistica".
"L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni - ricorda Fico - ha prima richiamato il servizio pubblico per l'intervista di Bruno Vespa al figlio di Riina, sottolineando che 'le reticenze e le omissioni dell'intervistato' non hanno ricevuto adeguata replica da parte del giornalista. Subito dopo l'Agcom ha criticato duramente la qualità dell'informazione Rai in occasione del referendum sulle trivelle. Conduttori di programmi come Agorà e Unomattina hanno diffuso informazioni errate sul referendum 'sminuendo la valenza nazionale della consultazione e venendo meno ai principi di imparzialità e correttezza' posti a garanzia delle libere scelte dei cittadini". Per Fico, si tratta di "una mancanza di correttezza che il Movimento 5 Stelle ha denunciato per tutta la campagna referendaria, citando proprio i casi dei conduttori Di Mare e Greco, oggetto di due interrogazioni. È quindi apprezzabile che l'Autorità abbia finalmente lanciato un segnale forte, ma ci aspettiamo molto di più. Una tale mancanza di completezza, lealtà, imparzialità l'abbiamo riscontrata e denunciata tante, troppe volte anche nell'informazione dei principali telegiornali del servizio pubblico". "Ci aspettiamo interventi concreti dai vertici della Rai - incalza il presidente della Vigilanza - rispetto sia a Porta a porta sia alla pessima informazione fatta durante la campagna referendaria. Si può rivoluzionare un'azienda, anche facendo ricorso a soggetti esterni, purché si vedano i risultati. Altrimenti è solo un trucco. Una seria inversione di tendenza nella qualità dell'informazione deve essere il primo obiettivo, estirpando i rapporti malati fra i telegiornali e la politica: è inaccettabile che qualunque commento di esponenti dei partiti di maggioranza diventi automaticamente e senza alcun filtro giornalistico un servizio di tg. Non si può perdere altro tempo".
Anzaldi, bene Agcom su Vespa, ora provvedimenti - "Dopo questa dura, precisa e dettagliata reprimenda dell'Autorità, appare doveroso e ineludibile che la Rai spieghi cosa è successo e chi sono i responsabili dell'accaduto, nonostante la gravità dell'evento fosse stata denunciata con ben 24-30 ore di anticipo dal sottoscritto, da altri parlamentari, dalla presidenza del Senato, dalle associazioni dei familiari, da autorevoli giornalisti". Il deputato Pd Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza e autore dell'esposto all'Agcom che ha richiamato Viale Mazzini per l'intervista di Bruno Vespa a Salvo Riina nella puntata di Porta a porta del 6 aprile, torna a incalzare il vertice della tv pubblica, citando anche "il fastidio del Quirinale, trapelato sui media e mai smentito". "Nonostante gli innumerevoli richiami a trattare il tema con la massima attenzione - sottolinea Anzaldi all'ANSA - la puntata è andata in onda senza nessuna variazione: è stata una prova di arroganza inaudita, criticata duramente anche in Antimafia e in Vigilanza. Ora il direttore generale dica qual è stata la filiera degli eventi e quali provvedimenti intenda assumere".
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