venerdì 24 aprile 2015

Il ministro Gentiloni riferisce della morte di Lo Porto in UNA CAMERA scandalosamente VUOTA

ROMA, 24 aprile - La comunicazione della morte di Giovanni Lo Porto, rimasto ucciso durante un attacco di droni Usa, è giunta in ritardo all'Italia perché la "particolare natura dell'operazione antiterrorismo" ha richiesto "tre mesi per le necessarie verifiche". Lo ha spiegato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni nell'informativa alla Camera, in un'aula scandalosamente vuota, con poche decine di parlamentari a rendere omaggio alla vittima del drone Usa. L'ultima evidenza che il cooperante fosse in vita risale "allo scorso autunno".
"Il governo prende atto delle affermazioni del presidente Usa Barack Obama e prende atto dell'impegno alla massima trasparenza da lui avanzato". 

"Da subito pressioni su autorità Pakistan" - "Sin dal primo momento del sequestro di Giovanni Lo Porto in Pakistan il governo italiano ha esercitato la massima pressione diplomatica sulle autorità locali per fare luce sulla vicenda e chiedendo al governo pachistano di istituire, come è stato fatto, un'apposita task force ai cui lavori hanno partecipato regolarmente funzionari presso l'ambasciata italiana a Islamabad", ha poi spiegato il ministro degli Esteri.

"Renzi avvertito da Obama tarda serata del 22 aprile" - "Nel colloquio telefonico con Renzi - ha spiegato Gentiloni - il presidente Usa ha detto che avrebbe reso nota la notizia ai popoli americano e italiano, assumendosene la piena responsabilità, la successiva mattina del 23 aprile. Prima - ha sottolineato il ministro - l'Unità di crisi della Farnesina ha provveduto a informare i famigliari del cooperante italiano".

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