ROMA - Dal 2007 a oggi i consumi in Italia sono diminuiti di 80 miliardi di euro. In 7 anni ogni famiglia ha ridotto mediamente gli acquisti per oltre 3.300 euro, un taglio dei consumi pari a circa 1.300 euro a testa, neonati compresi. Lo sostiene il Codacons secondo cui tra i settori più colpiti dalla spending delle famiglie figurano i trasporti (-23%), abbigliamento e calzature (-17%), mobili per la casa ed elettrodomestici (-12%). Si riducono anche i consumi primari con gli alimentari che scendono del -11,5%. Nello stesso periodo - ricorda l'associazione dei consumatori - è raddoppiato il numero dei disoccupati.
Il 33% degli italiani teme di diventare povero. E solo il 30% sente di avere le spalle coperte dal sistema di welfare, mentre la percentuale sale al 58% in Spagna, 61% nel Regno Unito, 73% in Germania e 74% in Francia. E' quanto risulta, invece, da uno studio del Censis pubblicato nel "Diario della transizione". In un contesto così difficile, con crescita e occupazione che non ripartono, gli italiani pensano sia essenziale proteggersi in caso sopravvenga una malattia, la perdita del lavoro o semplicemente per fronteggiare le spese impreviste. Il 44% risparmia per far fronte ai rischi sociali, di salute o di lavoro, il 36% perché è il solo modo per sentirsi sicuro, il 28% per garantirsi una vecchiaia serena.
Boom di contanti e depositi bancari. Negli anni della crisi gli italiani hanno preferito tenere i soldi cash o fermi sui conti correnti, a disposizione per ogni evenienza. Il valore di contanti e depositi bancari è aumentato di 234 miliardi di euro negli ultimi sette anni. Le consistenze sono passate dai 975 miliardi di euro del 2007 a una massa finanziaria di 1.209 miliardi nel marzo 2014, con un incremento del 9,2% in termini reali. E' quanto risulta dalloo studio del Censis che sottolinea come "gli italiani siano ormai l'azienda più liquida d'Italia".
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