L'AQUILA - E' stato iscritto sul registro degli indagati, A.C. di 57 anni, l'operaio che era rimasto ferito nei giorni scorsi dopo un incontro ravvicinato con un orso. L'ipotesi accusatoria è di uccisione di animale di specie protetta con arma da fuoco in riferimento alla fucilata che ha ucciso l'orso ritrovato venerdì scorso nell'Aquilano. Inizialmente si pensava che l'animale fosse stato avvelenato, solo l'esame necroscopico ha potuto stabilire la dinamica. All'uomo sono stati sequestrati sei fucili sequestrati a canna liscia e due a canna rigata che sono stati lasciati, almeno per il momento, in casa del possessore. Oltre alle armi, il corpo forestale ha prelevato anche alcune piume appartenenti alle galline che l'orso aveva ucciso durante l'incursione notturna portata a termine dopo l'incontro ravvicinato con il 57enne, rimasto ferito in una caduta mentre cercava di rientrare in casa.
I forestali hanno prelevato anche campioni di mangime che il piccolo allevatore dava da mangiare alle galline. L'intento è di scoprire se si tratta dello stesso mangime trovato nel corso dell'ispezione necroscopica eseguita dai veterinari dell'istituto zooprofilattico di Grosseto, all'interno dello stomaco dell'orso ucciso a fucilate. Secondo i primi risultati l'orso sarebbe morto subito dopo aver mangiato i resti di alcune galline.
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