FIRENZE - Matteo Renzi è in stand-by, è sicuramente il presidente del Consiglio incaricato, ma il Colle - messo in allarme dalle parole di Angelino Alfano - ha rinviato l'annuncio a lunedì per consentire una domenica di trattative, di messa a punto degli accordi della coalizione. Ma il sindaco mette sull'avviso l'alleato Ncd: "Non mi farò imbrigliare, queste sono solo resistenze di paura. Io vado avanti, se no si va al voto. Che Alfano tanto non vuole".
La lunga domenica di Matteo Renzi è iniziata con la messa a Firenze, seguita da un incontro con Diego Della Valle, patron di Tod's con il quale aveva già condiviso parte della serata sabato assistendo al match di campionato tra Fiorentina e Inter. Al termine dell'incontro, avvenuto in un hotel del centro fiorentino, né Renzi, néDella Valle hanno rilasciato dichiarazioni. Poi Renzi è risalito sulla sua auto ed è ripartito presumibilmente per Roma, dove nel pomeriggio - con ogni probabilità - ci sarà un "faccia a faccia" proprio con Alfano, un summit fondamentale per spazzare via l'ipotesi di un rinvio, di un allungamento dei tempi per la formazione del nuovo esecutivo.
I nodi tra il segretario Pd e il Ncd, comunque, non sarebbero solo di natura meramente politica e programmatica: in ballo, in realtà, ci sarebbero poltrone fondamentali nel governo come quelle del ministero dell'Economia e quella del Viminale, che Alfano non vorrebbe mollare; Renzi, invece, pensa a Franceschini come ministro dell'Interno. Poi, certamente, verrà discusso anche il programma di coalizione: tra l'altro, richiesto da Napolitano ancora prima che dal Ncd e dagli altri alleati di coalizione. Insomma, la blitzkrieg di Renzi non avrà i tempi sperati dal protagonista: la fiducia parlamentare entro la settimana sembra difficile se non addirittura improbabile.
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