TOKIO - In arrivo una buona notizia per tutti i viaggiatori, lavoratori e non, costretti a frequenti spostamenti in aereo e vittime della temibile sindrome del jet-lag. Il fuso orario non farà più paura, infatti, grazie alla scoperta di un team di scienziati giapponesi dell’Università di Kyoto, appena pubblicata sulla rivista Science. I ricercatori sono riusciti a descrivere come la vasopressina, noto ormone diuretico, si comporti da vero e proprio “pendolo” del nostro orologio biologico. L’ormone in questione agisce sull’ipotalamo (in particolare su una zona chiamata nucleo soprachiasmatico, l’“orologio” che regola i ritmi circadiani), comportandosi come un pesante pendolo che scandisce il tempo e dando, in questo modo, un determinato ritmo all’organismo. Il pendolo ha bisogno di tempo per adattarsi, ed è per questo che servono diversi giorni per poter “risincronizzare” il nostro orologio interno sul nuovo orario (e liberarsi così da emicranie, affaticamento e altri disturbi legati al cambiamento di fuso orario).
Dallo studio dell’università di Kyoto è emerso che questo processo di adattamento dell’organismo si può velocizzare “fermando” il pendolo temporaneamente. Osservando come i topi privati dei recettori della vasopressina si riprendevano più velocemente degli altri, i ricercatori sono arrivati a ipotizzare che, in futuro, la ricerca permetterà di realizzare nuovi farmaci che, agendo sulla vasopressina, permetteranno ai viaggiatori di sconfiggere i disagi provocati dal fuso orario.
Dallo studio dell’università di Kyoto è emerso che questo processo di adattamento dell’organismo si può velocizzare “fermando” il pendolo temporaneamente. Osservando come i topi privati dei recettori della vasopressina si riprendevano più velocemente degli altri, i ricercatori sono arrivati a ipotizzare che, in futuro, la ricerca permetterà di realizzare nuovi farmaci che, agendo sulla vasopressina, permetteranno ai viaggiatori di sconfiggere i disagi provocati dal fuso orario.
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