DALLO SPAZIO - "Lo spazio è il nostro futuro e di questo, prima ce ne rendiamo conto meglio è". Così l'astronauta italiano dell'Esa (European space agency), Luca Parmitano, maggiore pilota dell'Aeronautica Militare, in orbita per la missione "Volare" dell'Asi (Agenzia spaziale italiana), parlando ai giornalisti italiani nel corso di una conferenza stampa "orbitale".
"Per utilizzare meglio la Stazione - ha continuato l'astronauta catanese - dobbiamo superare questa fase quasi sperimentale in cui utilizziamo molto tempo per la gestione dello spazio, dei materiali, stiamo ancora imparando quanto serve portare su e riportare giù. Quando supereremo questa fase e utilizzare tutto il tempo per fare ricerca, scienza e tecnologia staremo utilizzando al meglio la stazione".
"Guardare il mondo da questo punto di vista estremamente particolare è indescrivibile - ha concluso Parmitano - la fragilità del pianeta Terra, con la sua atmosfera così sottile, l'incredibile fragilità di questo gioiello sospeso nel velluto nero dello spazio, è qualcosa che solleva lo spirito verso orizzonti ancora più lontani".
"Per utilizzare meglio la Stazione - ha continuato l'astronauta catanese - dobbiamo superare questa fase quasi sperimentale in cui utilizziamo molto tempo per la gestione dello spazio, dei materiali, stiamo ancora imparando quanto serve portare su e riportare giù. Quando supereremo questa fase e utilizzare tutto il tempo per fare ricerca, scienza e tecnologia staremo utilizzando al meglio la stazione".
"Guardare il mondo da questo punto di vista estremamente particolare è indescrivibile - ha concluso Parmitano - la fragilità del pianeta Terra, con la sua atmosfera così sottile, l'incredibile fragilità di questo gioiello sospeso nel velluto nero dello spazio, è qualcosa che solleva lo spirito verso orizzonti ancora più lontani".
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