TRENTO, 25 luglio - L'ordinanza parla chiaro: cattura per restare rinchiuso per sempre o abbattimento. Sono le due alternative che mette in campo il documento firmato al governatore del Trentino, Ugo Rossi, dopo che un orso ha ferito un uomo che passeggiava in un bosco col cane, sabato sera a Terlago, Comune di Vallelaghi, località Predera. L'uomo è in ospedale, non in gravi condizioni, e la sua testimonianza ha portato a decretare che l'animale abbia attaccato "senza essere provocato". Il pelo raccolto in zona dai forestali dovrebbe dare presto il responso sul presunto colpevole. Una zona in cui, come ha riferito informalmente in Consiglio l'assessore provinciale all'Ambiente, Michele Dallapiccola, ci sarebbero sei femmine. L'ordinanza, con copia inviata al ministero dell'Ambiente, prevede un "intervento di monitoraggio, identificazione e rimozione di un orso pericoloso per l'incolumità e la sicurezza pubblica". Il mandato di trovare l'orso prevede che i forestali del Trentino, nel caso si trovassero in pericolo durante la cattura, possano ucciderlo. Continua nel frattempo l'attività di monitoraggio e presidio della zona con personale forestale sia nei cinque punti di accesso principali, anche con il compito di informare le persone che vi transitassero, sia con una squadra di emergenza di quattro persone e due cani, anche per la cattura prevista dall'ordinanza. Fatto è che "catturare un orso senza metterlo in pericolo di vita è possibile, ma è necessario avvalersi di 'veri esperti' del comportamento" afferma Enrico Alleva, etologo dell'Accademia dei Lincei. Senza contare che rinchiuderlo per sempre o ucciderlo non sarebbero le uniche soluzioni secondo il Pacobace (Piano d'Azione interregionale per la conservazione dell'Orso bruno sulle Alpi centro-orientali), come sottolinea il responsabile area animali selvatici della Lav, Massimo Vitturi: proprio su questo punto l'Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente) parla di un esposto alla procura della repubblica di Trento per chiedere che si faccia chiarezza su quanto realmente accaduto. La Lav traduce l'ordinanza in "ergastolo o uccisione" e, mentre esprime solidarietà al ferito, riporta alla memoria la "tragica e tristissima uccisione dell'orsa Daniza (11 settembre 2014), strappata ai suoi cuccioli", parlando di "un verdetto contro gli animali e contro l'ambiente" e chiedendo di escludere dalle squadre di forestali in azione il veterinario "che ha già condannato Daniza". Boicottaggio per il Trentino è invece la reazione dell'associazione Centopercentoanimalisti.
martedì 25 luglio 2017
L'ORSO, se non lo catturano "possono anche ucciderlo"
TRENTO, 25 luglio - L'ordinanza parla chiaro: cattura per restare rinchiuso per sempre o abbattimento. Sono le due alternative che mette in campo il documento firmato al governatore del Trentino, Ugo Rossi, dopo che un orso ha ferito un uomo che passeggiava in un bosco col cane, sabato sera a Terlago, Comune di Vallelaghi, località Predera. L'uomo è in ospedale, non in gravi condizioni, e la sua testimonianza ha portato a decretare che l'animale abbia attaccato "senza essere provocato". Il pelo raccolto in zona dai forestali dovrebbe dare presto il responso sul presunto colpevole. Una zona in cui, come ha riferito informalmente in Consiglio l'assessore provinciale all'Ambiente, Michele Dallapiccola, ci sarebbero sei femmine. L'ordinanza, con copia inviata al ministero dell'Ambiente, prevede un "intervento di monitoraggio, identificazione e rimozione di un orso pericoloso per l'incolumità e la sicurezza pubblica". Il mandato di trovare l'orso prevede che i forestali del Trentino, nel caso si trovassero in pericolo durante la cattura, possano ucciderlo. Continua nel frattempo l'attività di monitoraggio e presidio della zona con personale forestale sia nei cinque punti di accesso principali, anche con il compito di informare le persone che vi transitassero, sia con una squadra di emergenza di quattro persone e due cani, anche per la cattura prevista dall'ordinanza. Fatto è che "catturare un orso senza metterlo in pericolo di vita è possibile, ma è necessario avvalersi di 'veri esperti' del comportamento" afferma Enrico Alleva, etologo dell'Accademia dei Lincei. Senza contare che rinchiuderlo per sempre o ucciderlo non sarebbero le uniche soluzioni secondo il Pacobace (Piano d'Azione interregionale per la conservazione dell'Orso bruno sulle Alpi centro-orientali), come sottolinea il responsabile area animali selvatici della Lav, Massimo Vitturi: proprio su questo punto l'Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente) parla di un esposto alla procura della repubblica di Trento per chiedere che si faccia chiarezza su quanto realmente accaduto. La Lav traduce l'ordinanza in "ergastolo o uccisione" e, mentre esprime solidarietà al ferito, riporta alla memoria la "tragica e tristissima uccisione dell'orsa Daniza (11 settembre 2014), strappata ai suoi cuccioli", parlando di "un verdetto contro gli animali e contro l'ambiente" e chiedendo di escludere dalle squadre di forestali in azione il veterinario "che ha già condannato Daniza". Boicottaggio per il Trentino è invece la reazione dell'associazione Centopercentoanimalisti.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento