venerdì 15 giugno 2012

Un italiano su tre non andrà in vacanza



ROMA - La crisi morde e almeno un italiano su tre passerà l'estate a casa. Secondo un sondaggio Confesercenti-Swg le vacanze estive quest'anno avranno la "retromarcia" innestata: solo il 66% (era il 79% nel 2010) non ci rinuncia, il 13% in meno. I vacanzieri saranno 33,3 milioni, nel 2010 erano 39 milioni. Si annuncia l'exploit del fai da te per risparmiare; la spesa complessiva ammonterà a 30 miliardi e sale leggermente il budget rispetto al 2011 con 906 euro contro 823 dell'anno precedente (cifre entrambe inferiori rispetto ai 1022 euro del 2010 e comunque sotto i mille euro). 
Si sente in particolare il peso del caro-carburanti (visto che comunque il mezzo preferito per fuggire dalle città resta l'auto cui si affida il 64% mentre appaiono in leggero calo aerei e navi). Si profila, invece, un bugdet decisamente ridotto per i giovanissimi (attorno ai 500 euro). 
Ad influire sulle scelte delle ferie estive dominano il fattore reddito disponibile (quest'anno al 39%), la preoccupazione per la situazione economica (22%), le tasse (10%) new entry del sondaggio. Malgrado le difficoltà la voglia di vacanze non abbandona gli italiani che anzi si rivelano per nulla abitudinari: ben il 60% ama cambiare ogni volta la località per 'staccare' dagli impegni familiari e di lavoro. 
E che si punti a risparmiare non si nota solo dalla borsa della spesa sempre più frequentemente fra le mani delle famiglie in vacanza ma anche da altre scelte: cresce di 10 punti ad esempio la preferenza per alberghi a due stelle (dal 6 al 16%) mentre in assoluto prevale l'orientamento verso le 3 stelle che però scontano una flessione (dal 66% del 2010 al 59% di quest'anno). 
Intanto calo nei villaggi turistici mentre le presenze nei campeggi si attesta al 7% ma, a fronte di una sostanziale stabilità dei prezzi per il soggiorno nei campeggi e nei villaggi turistici, si assiste ad una contrazione della durata media del soggiorno e sul incoming si registrano cancellazioni dai principali mercati generatori di domanda verso l'Italia (Francia, Germania, Svizzera e Austria). Il mese leader è più che mai agosto nel quale si concentra ben il 55% dei vacanzieri (il 53% nel 2010, il 52% nel 2011), mentre un 36% resta fedele come negli scorsi anni a luglio ed un 19%, dato leggermente superiore al 2011 e 2010, vira decisamente su settembre. 
La concentrazione delle ferie provoca una netta flessione delle vacanze fuori stagione che con il 36% calano del 5% rispetto al 2011. L'approdo preferito resta il mare: anzi quest'anno con il 53% di preferenze ed un balzo di 5 punti rispetto al 2011 e di 4 punti sul 2010 inverte una tendenza al declino che procedeva dal 2009. 7 italiani su 10 resteranno nel nostro Paese, mentre uno su cinque non si muoverà dalla propria regione. Puglia, Toscana, Emilia Romagna, Calabria e le isole riscuotono i maggiori successi. 

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