domenica 1 gennaio 2017

ISTANBUL sempre in fuga il killer (che non era vestito da Babbo Natale)

Il killer davanti alla discoteca
L'addetta alla sicurezza dellocale uccisa dal killer
ISTANBUL, 1 gennaio - L'attentatore del nightclub Reina di Istanbul non indossava il costume di Babbo Natale, come riferito finora da alcune testimonianze, e ha lasciato la pistola prima di fuggire. Lo ha detto il premier turco, Binali Yildirim. Non è stato ancora rintracciato.

E nel pomeriggio un uomo armato ha sparato davanti ad una moschea di Istanbul ferendo almeno due persone prima di fuggire. Lo riferiscono i media locali. La sparatoria è avvenuta nel quartiere di Sariyer.

LA STRAGE - Non ci sono italiani coinvolti nel sanguinoso attacco di stanotte alla celebre discoteca 'Reina' del centralissimo quartiere Besiktas di Istanbul. Ne ha dato notizia il ministro degli Esteri, Angelino Alfano. E queste sembrano essere finora fra le poche certezze che emergono dopo 15 ore dall'attacco, che è ancora largamente avvolto nella confusione e ancora non è stato rivendicato: non si sa con certezza se il terrorista abbia agito effettivamente da solo. Di lui si sa che è entrato vestito di nero e incappucciato con un fucile automatico in braccio con cui ha sparato ad un agente di guardia al locale, che all'interno era vestito di bianco con un cappello a pon-pon bianco, che si è cambiato dopo aver massacrato le persone all'interno del locale, "sparando ovunque, come un pazzo", ed è riuscito a fuggire nella notte, scatenando stamani una gigantesca caccia all'uomo estesa a tutta la Turchia alla quale partecipano almeno 17.000 agenti. Le poche certezze sono quelle suggerite dalle immagini catturate dalle telecamere di sicurezza, ma alcuni testimoni sopravissuti alla strage hanno raccontato di aver sentito sparare più di una persona, forse due o tre terroristi.
Il bilancio della strage, reso noto dal ministro dell'Interno turco, Suleyman Soylu, è di 39 morti, fra i quali vi sono 15 stranieri. Fra questi cittadini sauditi, marocchini, libanesi e libici e di sicuro c'è una ragazza israeliana di 18 anni, che risultava dispersa e della cui morte ha dato conferma il ministero degli Esteri dello Stato ebraico. Certa è anche la morte di un agente di sicurezza, forse di polizia, che era sopravissuto il 10 dicembre scorso al duplice attentato dinamitardo al vicino stadio di calcio del Besiktas, nel quale restarono uccise 38 persone. Il governo del Belgio conferma inoltre la morte di un ventenne belga di origini turche. Ventuno vittime del Reina sono state già identificate. Vi sono inoltre almeno 69 feriti, fra i quali vi sono stranieri (anche tre francesi, riferiscono da Parigi), dei quali tre versano in gravi condizioni e uno in condizioni critiche.

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