venerdì 18 novembre 2016

Marocchino residente a BRESSO soldato dell'ISIS individuato in IRAQ


MILANO, 18 novembe - Un uomo, di origine marocchina, è stato individuato in Iraq dalla Procura di Milano e indagato per terrorismo internazionale per legami con l'Isis. Ora Ahmed Taskour - partito nel dicembre del 2014 per andare nel Paese mediorientale anche con la moglie marocchina, un figlio di 11 anni e una figlia di 15 - è latitante in Iraqe dovrà essere eseguita la misura cautelare a suo carico attraverso la procedura di estradizione. L'uomo è sospettato di essere un foreign fighter, un 'soldato' del sedicente Stato islamico, e risultava latitante per la giustizia italiana.
L'uomo è stato identificato a seguito delle indagini coordinate dal dipartimento antiterrorismo della Procura milanese (fino a poco settimane fa guidato da Maurizio Romanelli e ora da Alberto Nobili) e dal pm Enrico Pavone. A carico dell'uomo pendeva un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per terrorismo internazionale.  Tutta la famiglia, prima di partire per l'Iraq, risiedeva a Bresso, nel Milanese
In un video del novembre del 2015, dopo gli attentati di Parigi, si vede il figlio di 10 anni minacciare di morte l'Occidente assieme al padre. Il filmato sarebbe stato girato in Iraq e nel video anche il figlio "inneggia al jihad" e augura "la morte all'Occidente e agli occidentali". Nel filmato, con tanto di logo e bandiere del sedicente Stato islamico, l'uomo e il figlio, nato nel 2005 in Italia, usano una serie di espressioni, oramai sentite tante volte, per minacciare gli occidentali come "arriveremo fino alle vostre case".
Taskour è passato da una vita "apparentemente normale", con un lavoro stabile in una ditta di pulizie e un casa a Bresso, ad essere "un elemento importante nella propaganda" dell'Isis. Inquirenti e investigatori hanno chiarito anche che, prima di partire con la famiglia verso i territori dello Stato islamico durante le vacanze di Natale del 2014 per "non dare nell' occhio", l'uomo ha chiesto un prestito ad una finanziaria e l'anticipo del tfr al suo datore di lavoro (usando come scusa lo stato di salute della madre) recuperando 30mila euro in totale.

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