PALMIRA, 2 aprile - Le milizie siriane pro governo hanno ritrovato a Palmira una fossa comune con i cadaveri di 25 persone, che sono state decapitate dai miliziani dell'Isis. Lo riferiscono fonti sul terreno all'agenzia di stampa Sana, aggiungendo che i corpi riportavano segni di tortura. Nella fossa comune c'erano anche tre bambini e due donne.
La fossa è stata rinvenuta nel quartiere di Masaken al Yahizia, alla periferia nordest della città, che si trova nella provincia centrale di Homs ed è stata ripresa dalle autorità di Damasco domenica dopo combattimenti con l'Isis che la controllava dal 20 maggio 2015.
A Palmira sono intanto arrivate le prime unità di sminatori russi che dovranno avviare la bonifica delle infrastrutture e dei siti storici della città. "Prima di abbandonare la città l'Isis ha messo mine ed esplosivi al sito archeologico, ma anche nelle strade e nei palazzi sede delle istituzioni", ha spiegato il governatore della provincia di Homs Talal Barazi. "Ci sono ancora tante mine. Sono difficili da disinnescare per cui le stiamo facendo brillanre con la supervisione degli ingegneri".
Secondo una prima stima circa il 30 per cento del sito archeologico è stato distrutto dalla furia dei miliziani dell'Isis.
A Palmira sono intanto arrivate le prime unità di sminatori russi che dovranno avviare la bonifica delle infrastrutture e dei siti storici della città. "Prima di abbandonare la città l'Isis ha messo mine ed esplosivi al sito archeologico, ma anche nelle strade e nei palazzi sede delle istituzioni", ha spiegato il governatore della provincia di Homs Talal Barazi. "Ci sono ancora tante mine. Sono difficili da disinnescare per cui le stiamo facendo brillanre con la supervisione degli ingegneri".
Secondo una prima stima circa il 30 per cento del sito archeologico è stato distrutto dalla furia dei miliziani dell'Isis.

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