KATHMANDU - Secondo fonti locali potrebbero essere "una cinquantina", circa il doppio di quanto annunciato finora, le vittime della tempesta di neve in Nepal. Lo ha riferito il direttore del Soccorso alpino valdostano, Adriano Favre, precisando comunque che si tratta di una stima basata su informazioni "frammentarie".
"Sono notizie frammentarie che abbiamo anche noi qui e che ricevo sul satellitare dalla nostra agenzia di Kathmandu. Parlano di molte decine di morti e di dispersi. Qua parlano di una cinquantina di vittime, è come dire, parlano, poi bisogna vedere cosa succede in definitiva": ha dettoil direttore del Soccorso alpino valdostano, capo di una spedizione di quattro italiani, al riparo e in buone condizioni, che è bloccata dalla neve in un campo base a 5.000 metri in Nepal. La bufera "non era prevista. L'altra mattina abbiamo visto il cambiamento del tempo e abbiamo detto 'nevicherà', ma sicuramente non ci aspettavamo una tempesta di neve di 30 ore, con tutta questa neve al suolo. Nessuno ci ha avvisati, nessuno se lo aspettava credo qui a Kathmandu". ha detto . "Magari - ha aggiunto Favre - questa è l'occasione buona che venga diramato qualche bollettino di allerta meteo da parte delle autorità nepalesi, se ne sono a conoscenza. Perché c'è gente sparsa un po' su tutto il territorio, persone che se venissero allertate non si metterebbero per strada, o si metterebbero in sicurezza". Inoltre "da un po' di anni questi fenomeni si vanno acuendo sempre più. In una stagione secca e tranquilla, come questa di ottobre, ci sono sempre più spesso episodi di nevicate importanti".
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