venerdì 4 ottobre 2013

Nosy Be, sei arresti per il linciaggio dei due turisti, tra i quali un italiano. Non andate in Madagascar

Roberto Gianfalla, ucciso in un linciaggio a Nosy Be
Bruciano i corpi dell'italiano e del francese, sulla spiaggia di Nosy Be
NOSY BE - Le autorita' del Madagascar hanno arrestato sei persone coinvolte nel linciaggio a morte di tre europei, tra i quali l’italiano Roberto Gianfalla, 50 anni, di Palermo, a Nosy Be. A dirlo e' stato il ministro dell'Interno francese, Philippe Lalliot. "E' stata aperta un'inchiesta", ha aggiunto Lalliot, preoccupato per ulteriori ritorsioni contro i turisti francesi presenti sull'isola. Gianfalla, dopo gli studi alberghieri in Francia, aveva girato il mondo lavorando anche in America. La polizia ha fatto sapere che il suo visto per il Madagascar era scaduto. Il ministero degli Esteri, che si e' appoggiato a un corrispondente consolare perché l'Italia non riconosce l'attuale governo del Madagascar frutto di un colpo di stato, ha fatto sapere che per ufficializzare l'identificazione ci vorra' tempo perché il corpo era carbonizzato. Gli altri due uomini uccisi sono un francese, Sebastien Judalet, e un malgascio, secondo alcune fonti lo zio del bambino di otto anni di cui il ritrovamento del cadavere mutilato di occhi, naso, lingua e genitali ha scatenato la furia della folla che lo ha ritenuto vittima di trafficanti d’organi. Il malgascio è stato uccise ore dopo i primi due omicidi: secondo la stampa locale, i due turisti "avrebbero confessato" sotto tortura ed indicato il complice,  prima di essere bruciati vivi. La polizia non è' intervenuta, come si può vedere nella fotografia che pubblichiamo: la situazione è molto difficile a Nosy Be, dopo vari incidenti pre elettoraloi
A Nosy Be la tensione e' ancora altissima, e la folla non sembra intenzionata a placare la propria rabbiai. 
Dalle ultime ricostruzioni dei media locali, sembra che Roberto Gianfalla, e il suo amico il francese avessero uno yacht ormeggiato davanti all'isola e alloggiassero in un albergo locale. Dopo la scomparsa del bambino, si era diffusa la voce che a bordo dell'imbarcazione ci fossero pesanti frigoriferi per tenere organi umani e al ritrovamento del corpo in mare, mercoledi' sera davanti alla costa di Madirokely, si è scatenata la caccia all'uomo. La folla ha interrogato il marinaio rimasto sullo yacht e all'alba ha fatto irruzione nell'albergo per prelevare i due europei che sono stati portati in spiaggia, torturati, uccisi e i loro corpi dati alle fiamme.
  Secondo alcuni testimoni, avrebbe dichiarato sotto tortura di essere trafficanti d'organi e avrebbero fatto i nomi di alcuni complici locali, tra cui il malgascio ucciso mercoledì sera.

  Sull'isola nel nord del Madagascar sono arrivati il ministro degli Esteri e quello dell'Interno che hanno affermato che la priorità del governo e' "ristabilire l'ordine pubblico, poi si procederà con le inchieste sugli omicidi e gli atti di vandalismo commessi". Dopo gli ultimi fatti violenti avvenuti in Madagascar, il Ministero degli esteri deve immediatamente inserire questo paese tra le mete di viaggio sconsigliate agli italiani. Lo afferma il Codacons, a seguito della notizia diffusa oggi. Intanto il sito Viaggiare sicuri della Farnesina ha riferito che "la situazione e' in via di lenta normalizzazione" ma ha raccomandato agli italiani presenti in Madagascar "la dovuta prudenza nelle ore diurne" e di "evitare gli spostamenti nelle ore notturne". Un'indicazione giudicata insufficiente dal Codacons, per il quale "e' indispensabile sconsigliare agli italiani di partire per tale Paese".

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