BUSSETO (Parma) - Ancora non si sono chiusi i festeggiamenti per il bicentenario verdiano, e la casa del grande compositore rischia di finire in mani straniere. In pericolo è la dimora del Cigno di Busseto, a pochi chilometri da Parma. Visto che nessuno si è fatto avanti per rilevare la dimora, la proprietà ha infatti affidato a Héra International Real Estate la vendita di Palazzo Orlandi. E la società ha esperienza di vendite di immobili di pregio in Russia e Cina.
Certo, Héra, d'accordo con gli eredi del grande artista, cercherà di fare in modo che il palazzo resti in mani italiane, ma se non riuscirà nello scopo dovrà per forza esplorare altre vie. E la società ha appena concluso in Cina una joint venture con la società di investimenti Cype, come racconta il "Corriere della Sera".
Palazzo Orlandi è un edificio neoclassico che si affaccia su via Roma, in pieno centro di Busseto. Verdi lo acquistò nel 1845 e vi si trasferì nel 1849 insieme con Giuseppina Strepponti, la cantante lirica che divenne poi la sua seconda moglie. Quella casa è nota perché proprio lì Verdi compose Luisa Miller, Stiffelio, Rigoletto e il Trovatore. La Strepponi vendette poi Palazzo Orlandi nel 1888 per donare il ricavato a une pensione per i poveri di Busseto.
Ancora oggi nelle sale della casa di Verdi ci sono cimeli di Arturo Toscanini, che fu ospite della famiglia Orlandi in due occasioni all'inizio sel secolo scorso. L'edificio era diventato museo ma è stato chiuso per i costi troppo alti di manutenzione, e così adesso gli Orlandi hanno deciso di cercare un acquirente. Si è provata anche la strada di raccogliere fondi per restaurare il palazzo e riarprilo al pubblico, ma tutto è finito in nulla.
E, anche se a novembre il Parlamento ha stanziato 6 milioni e mezzo per restaurare alcuni palazzi storici, destinando un 20% delle risore agli edifici di Busseto, non si è visto ancora nulla di concreto. Così, non è detto che la palla non passi in mano straniera.
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