NEW YORK - L'Italia perde 17 posizioni in un anno e scende al 45esimo posto nella classifica delle nazioni più felici nel mondo. Lo rivela un rapporto del Palazzo di Vetro preparato in vista della prossima Assemblea Generale dell'Onu. Nella classifica, il Belpaese è racchiuso tra Slovenia e Slovacchia. La nazione più felice è la Danimarca, seguita da Norvegia, Svizzera, Olanda e Svezia.
Gli Usa al 17esimo posto - Secondo il World Happiness Report pubblicato per il secondo anno consecutivo dalla Un Susteinable Development Network sotto gli auspici del Segretario Generale Ban Ki-moon, gli Stati Uniti arrivano al 17esimo posto. La classifica, che riguarda gli anni 2010-2012, vede Canada, Finlandia, Austria, Islanda e Australia completare la top ten davanti a Israele.
In fondo alla classifica, Togo e Siria - Il Togo è poi il Paese meno felice di tutti e, date le notizie degli ultimi giorni, non è poi troppo sorprendente che la Siria sia tra i "fanalini di coda", al 146esimo posto su 156. Sarebbero sei, secondo gli autori dello studio i fattori che contribuiscono al 75% delle variazioni della felicità di una nazione di anno in anno: pil, durata media della vita, avere qualcuno su cui contare, libertà di fare le proprie scelte di vita, libertà dalla corruzione e generosità.
Attenzione ai valori immateriali - A elaborare lo studio sono stati esperti mondiali in diversi campi (economia, psicologia, statistica, sondaggi) tra cui il guru della Columbia University Jeffrey Sachs, consigliere speciale di Ban per gli Obiettivi del Millennio. Lo scopo è quello di descrivere come le misure della felicità possano essere efficacemente usate per valutare i progressi delle nazioni. Il rapporto suggerisce che valori immateriali sono responsabili per la felicità delle nazioni tanto quanto fattori più tangibili come il Pil o la ricchezza personale.
In fondo alla classifica, Togo e Siria - Il Togo è poi il Paese meno felice di tutti e, date le notizie degli ultimi giorni, non è poi troppo sorprendente che la Siria sia tra i "fanalini di coda", al 146esimo posto su 156. Sarebbero sei, secondo gli autori dello studio i fattori che contribuiscono al 75% delle variazioni della felicità di una nazione di anno in anno: pil, durata media della vita, avere qualcuno su cui contare, libertà di fare le proprie scelte di vita, libertà dalla corruzione e generosità.
Attenzione ai valori immateriali - A elaborare lo studio sono stati esperti mondiali in diversi campi (economia, psicologia, statistica, sondaggi) tra cui il guru della Columbia University Jeffrey Sachs, consigliere speciale di Ban per gli Obiettivi del Millennio. Lo scopo è quello di descrivere come le misure della felicità possano essere efficacemente usate per valutare i progressi delle nazioni. Il rapporto suggerisce che valori immateriali sono responsabili per la felicità delle nazioni tanto quanto fattori più tangibili come il Pil o la ricchezza personale.
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