LOS ROQUES - "Da una traccia di un radar militare venezuelano si riesce a identificare il punto" in cui l'aereo scomparso a Los Roques avrebbe improvvisamente perso quota". Lo afferma l'ambasciata italiana a Caracas. "E' una zona in cui i fondali arrivano fino a 2.000 metri, considerati troppi per le strumentazioni momentaneamente disponibili".
"Le autorità venezuelane e quelle italiane si stanno accordando per un proseguimento delle ricerche oltre i previsti otto giorni, concentrando le risorse in un'area definita e utilizzando i mezzi che siano maggiormente utili", ha precisato l'ambasciata italiana.
L'annuncio dell'individuazione della traccia arriva una settimana dopo il momento in cui - verso le 11.30 del mattino del 4 gennaio - l'Islander con i quattro italiani a bordo (Missoni, la moglie Maurizia Castiglioni e i coniugi bresciani Foresti), oltre ai due piloti venezuelani (German Merchan e Josè Ferrer) è scomparsa nel niente pochi minuti dopo i decollo dalla Gran Roque, la principale delle isole dell'arcipelago.
Grazie ad una serie di dati incrociati, ora è stata quindi identificata un'area più precisa, dove molto probabilmente l'aereo è scomparso. Gli esperti si sono in questi giorni impegnati in diverse aree, nelle acque a sud-ovest e a nord-ovest, compresa l'area di Curazao e Bonaire (Antille olandesi). Uno dei "quadranti" dove le squadre si stanno maggiormente impegnando è un triangolo di mare compreso tra 10 e 13 miglia dalla piccola pista di decollo di Gran Roque.La zona che è stata setacciata finora è comunque vastissima.
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