martedì 25 luglio 2017

"Il territorio è mio". E il LUPO si mangia un'altra mucca nella LESSINIA


VERONA, 25 luglio - Ennesimo episodio di predazione dei lupi a Campofontana di Selva di Progno, dove i selvatici hanno colpito ben 15 volte dall’inizio dell’anno sulle 30 predazioni che ci sono state nell’intero Comune, e oltre 60 sull’intera Lessinia.
Hanno ucciso una manza di un anno dell’allevamento di Nicola, Bruno, Lucillo e Luigi Pagani, imprenditori agricoli del posto che hanno 150 bovini fra vacche da latte e manze, tutto portato avanti con metodo biologico.
La predazione è avvenuta al mattino presto e i 10 capi che erano con la manzetta uccisa, dallo spavento hanno divelto la recinzione formata da quattro fili spinati che tenevano la mandria dentro il pascolo al confine con la provinciale. Gli allevatori sono esasperati e chiedono che la Regione recinti tutti i pascoli in cui sono costretti a lasciare gli animali perché il disciplinare dell’allevamento biologico non accetta che i capi stiano in stalla.

Per la vicesindaca Elisabetta Peloso, che vive nella contrada, è impensabile che ogni 3-4 giorni un'azienda del posto debba perdere un proprio animale ed Enrico Beltramini, allevatore e presidente dell'associazione Salvaguardia rurale veneta è deciso di chiedere alla Regione che venga proclamato lo stato di emergenza.

Allarmati sono anche gli educatori della parrocchia di Chiampo che seguono 36 dodicenni in un campo scuola: avevano programmato delle attività notturne nel bosco ma hanno deciso di annullare tutto perché ritengono che sia troppa la responsabilità nei loro confronti e verso i genitori. 

Intanto in zona sono comparsi dei cartelli di protesta. «Regione, vergognati, hai venduto la nostra Lessinia ai lupi». E ancora: «Noi turisti non possiamo più comminare nelle nostra montagne per colpa del lupo. Questa è una vergogna». E vicino alla carcassa di una vitella, un lenzuolo recita: «Guardate, questo è il lupo in Lessinia»

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