ROMA, 7 luglio - Sarebbe stata una morta lenta e atroce quella dei nove italiani uccisi venerdì nell'attentato a un ristorante di Dacca, in Bangladesh. Le autopsie eseguite al policlinico Gemelli di Roma hanno infatti evidenziato segni di torture, tagli provocati da armi affilate (forse machete), mutilazioni, tracce di proiettili e di esplosivo. Non ci sarebbe sulle salme invece alcun segno di un "colpo di grazia".
giovedì 7 luglio 2016
Una morte lenta e atroce quella degli italiani uccisi a DACCA
ROMA, 7 luglio - Sarebbe stata una morta lenta e atroce quella dei nove italiani uccisi venerdì nell'attentato a un ristorante di Dacca, in Bangladesh. Le autopsie eseguite al policlinico Gemelli di Roma hanno infatti evidenziato segni di torture, tagli provocati da armi affilate (forse machete), mutilazioni, tracce di proiettili e di esplosivo. Non ci sarebbe sulle salme invece alcun segno di un "colpo di grazia".
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