MILANO, 4 gennaio - Palazzo della Borsa rosso Ferrari, con le bandiere della casa di Maranello sulla facciata. A Piazza Affar questa mattina debutta il titolo del Cavallino Rampante dopo la separazione da Fca. L'avvio delle contrattazioni è scattato alle 9: alla cerimonia partecipa il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Davanti al Palazzo della Borsa, come era avvenuto a New York in occasione della quotazione a Wall Street, è esposta l'intera gamma della casa di Maranello: una decina di modelli tra i quali l'ultima nata, la F12 Tdf.
Ferrari recupera terreno a Piazza Affari dopo un avvio difficile. Il titolo, che ha toccato un minimo di 41,5 euro, quota a 43,23 euro, sui massimi di seduta, riavvicinandosi ai 44 euro per azione della chiusura di New York del 31 dicembre e valorizzando l'intera società 8,17 miliardi di euro. Frena invece Fca, che oggi per la prima volta tratta senza più le azioni della Rossa di Maranello tra i suoi asset. Il titolo scambia a 8,48 euro, dopo aver toccato un massimo di 8,89 euro. La capitalizzazione del gruppo ammonta 10,9 miliardi di euro, contro i 16,6 miliardi di euro dell'ultima seduta dello scorso anno. Allora però la società guidata da Sergio Marchionne deteneva ancora l'80% di Ferrari, il cui valore, alle quotazioni attuali, è pari a 6,5 miliardi.
A Palazzo Mezzanotte ci sono Sergio Marchionne, presidente della Ferrari, John Elkann, presidente di Fca, Piero Ferrari, figlio del fondatore Enzo, l'amministratore delegato della casa di Maranello Amedeo Felisa, il direttore del reparto corse Maurizio Arrivabene. Presente anche Lapo Elkann.
Avvio d'anno in profondo rosso per le borse europee, zavorrate dai dati sull'industria cinese e dalle tensioni in Medio Oriente. Milano non fa eccezione, con il Ftse Mib in calo del 2%). Tra i big soffrono Telecom (-3%), Enel (-1,85%) ed Eni (-1,7%), venduti anche i bancari con Mps (-2,7%), Ubi e Mediobanca (-2,5%).
Renzi, grazie per quotazione a Milano - Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha voluto ringraziare i vertici di Fca e di Ferrari per la quotazione anche a Milano della casa automobilistica. "Forse - ha detto a piazza Affari - Marchionne lo avrebbe fatto comunque ma in un viaggio a Melfi con lui e John Elkann avevamo chiesto tre cose: sfruttare appieno il jobs act e con le assunzioni a Chieti è stato fatto, non dimenticare l'Ilva e su questo ci sono segnali importanti, e quotare anche a Milano". Il premier ha rivendicato "i risultati eccezionali" di Borsa Italiana che ha chiuso un 2015 con un +13,2%, risultato per cui si è complimentato e ha aggiunto che questa è una "straordinaria occasione per gli investitori, per chi crede che la bellezza si coniughi all'innovazione e all'ingegneria".
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