mercoledì 27 gennaio 2016

RENZI, non c'è alcun conflitto d'interessi della ministra BOSCHI


ROMA, 27 gennaio - In corso in Senato l'illustrazione delle due mozioni di sfiducia al governo presentate da Lega-FI e dal M5S.  "Se ci volete mandare a casa per il decreto sulle popolari - ha detto Renzi - fatelo. Noi siamo orgogliosi per una riforma che da 25 anni andava fatta e fu tentata da Ciampi e da Draghi. Se fosse stata fatta a fine anni 90 in tante parti di Italia, a cominciare dal nord est, avremmo evitato le scene di questi ultimi 15 anni in termini di contiguità tra il sistema del credito e politica".  "Si legge nel testo della mozione di sfiducia - dice Renzi - che il decreto sulle popolari imponeva la trasformazione e quotazione di Banca Etruria: ma di tutte le banche interessate dal decreto di gennaio l'unica banca già quotata era Banca Etruria. Su Etruria si sta giocando una strumentalizzazione politica comprensibile, alla quale siamo totalmente abituati e che non ci fa paura, ma totalmente slegata dalla realtà. Questo governo ha commissariato la Banca Etruria come ha fatto con altre banche senza avere alcun riguardo per nomi e cognomi" perché "per noi non ci sono amici o amici degli amici" e la "dimostrazione sta nel fatto che Banca Italia ha sanzionato i familiari di un ministro e sta nel fatto che non c'e' stato un solo avvenimento che possa far parlare di conflitto di interessi" del ministro Boschi. Voi siete divisi e siete sempre meno, si conteranno i no ma i sì sono sempre meno perché tra di voi esiste una grande divisione. Noi attendiamo con pazienza che tra i moderati del centrodestra si torni ad un linguaggio non di contrapposizione ideologica".
"In questo Paese - ha proseguito il premier - chi ha sbagliato paga e chi paga non lo decidete voi ma i giudici, nel primo, secondo, terzo grado di giudizio. E il quarto grado non è un blog dell'illuminato...".
"Io non dico da che pulpito, sarebbe semplice, vi sto dicendo non c'è alcun conflitto d'interesse ma il tentativo con quel decreto di salvare 1 milione di correntisti e 7mila stipendi. Se ci volete mandare a casa fatelo ma noi non avremmo mai distrutto pezzi di economia per fare una battaglia politica contro il governo. Prima delle beghe politiche c'è l'Italia". Così Renzi si è rivolto a Fi nel suo intervento. "Voi siete divisi e siete sempre meno, si conteranno i no ma i sì sono sempre meno perché tra di voi esiste una grande divisione".


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