ROMA, 30 gennaio - E' il giorno del Family Day: la manifestazione si svolge al Circo Massimo a Roma. La manifestazione avrà una forte valenza interna al mondo cattolico, e sarà utilizzata da alcuni partiti (Ncd, Lega, Fdi e Fi) per accreditarsi con questa parte di mondo cattolico.
Tra gli organizzatori si respira ottimismo sulla riuscita dell'evento: in arrivo oltre mille bus, e il target è un milione di persone, con migliaia di famiglie al completo. Ma non tutto il mondo cattolico ci sarà: si ripresenterà la divisione che risale agli anni Ottanta, tra i Movimenti da una parte, e Azione cattolica e le altre associazioni riconosciute dalla Cei, dall'altra. I primi sfileranno al Circo Massimo e tra essi ci saranno Le sentinelle in piedi, Alleanza Cattolica, Cl, Scienza e Vita, Neocatecumenali, Rinnovamento per lo Spirito, Movimento per la Vita, il Forum delle Famiglie. Azione cattolica e altre associazioni sposano invece la linea del sì al riconoscimento dei diritti alle coppie gay, pur senza equiparazione col matrimonio e senza adozioni. Quanto chiesto lunedì scorso dal card. Angelo Bagnasco.
L'assenza della benedizione ufficiale della Cei e la prudenza dei vescovi, suscita in ogni caso malumore tra i promotori del Family Day. I blog e i siti d'area attaccano soprattutto monsignor Galatino e il quotidiano Avvenire, a loro giudizio troppo tiepidi: "non si verrà a Roma per una scampagnata o per una veglia di preghiera a Piazza San Pietro, ma per concretizzare la Nuova Resistenza e gridare, senza se e senza ma, che la legge Cirinnà non passerà", scrive Giuseppe Rusconi su "Rossoporpora", che teme "il Grande Inciucio" tra Cei e politica.
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