lunedì 2 marzo 2015

La madre del boia dell'ISIS lo aveva riconosciuto fin dal primo video (ma non aveva detto niente)


Il boia dell'Isis quando lavorava in Kuwait
LONDRA, 2 marzo -  La madre di Mohamed Emwazi, il boia dell'Isis "Jihadi John", aveva riconosciuto il figlio sin dalla sua prima comparsa nel video della decapitazione di James Foley nell'agosto del 2014. La donna, Ghania Emwazi, urlò "è mio figlio" non appena sentì la sua voce, ma non avvertì le autorità. Anche il padre lo avrebbe riconosciuto dopo aver visto il video la seconda volta.
Intanto arriva un nuovo video attribuito all'Isis, dove si mostra l'esecuzione con un colpo di pistola alla nuca, di un uomo definito una "spia". Nel filmato, ripreso dal sito del Daily Mail, si dice che è stato girato ad Aleppo, in Siria. La vittima, recitano le scritte in sovrimpressione, si chiamava Ahmed Muhammad: sembra sulla trentina, con barba corta, vestito nella consueta tuta arancione che richiama quella dei detenuti di Guantanamo. Ha le mani legate dietro alla schiena con una fascetta di plastica nera e i sandali ai piedi.
Viene portato da quattro uomini in tuta militare kaki e passamontagna nero armati di kalashnikov e pistole attraverso quello che sembra un orto, fatto inginocchiare prima che uno degli aguzzini gli spari a bruciapelo alla nuca un colpo di pistola calibro 45. Il filmato diffuso sui media, girato con telecamere hd e montato al rallentatore, si ferma nel momento in cui il "boia" arma la pistola e la vittima che chiude gli occhi prima di morire. La tensione della scena viene amplificata da un battito cardiaco in sottofondo.

Nessun commento:

Posta un commento