L'Hospital Clinic di Barcellona, dove è ricoverato l'uomo sospettato di essere infetto da Ebola |
L'infermiera spagnola Teresa Romero, colpita dall'Ebola, non mostra più presenza del virus nel sangue. Una buona notizia sul fronte della lotta alla malattia, che giunge nel giorno in cui l'Organizzazione mondiale della Sanità ha ammesso errori e miopia nell'affrontare l'emergenza. Secondo fonti dell'ospedale Carlos III di Madrid, un test volto a individuare il virus praticato oggi sulla donna, 44 anni, ricoverata dal 6 ottobre, è risultato negativo. "I tre esami fatti oggi, compreso quello di Teresa, sono negativi", ha affermato la fonte citata dalla France Presse. Tuttavia la cautela è d'obbligo. Se anche un secondo test darà risultato negativo, il caso potrà dichiararsi praticamente chiuso, ma non per questo la paziente potrà essere dichiarata guarita e dimessa. Romero ha infatti una grave infezione ai polmoni e solo tre giorni fa ha ricominciato a mangiare.
In Nigeria nessun caso da 42 giorni, oggi 'virus free' - Dopo l'analoga dichiarazione per il Senegal venerdì scorso oggi è statoil turno della Nigeria di ricevere dall'Oms lo status di 'Ebola free', alla scadenza dei 42 giorni senza nuovi casi. Il rappresentante dell'OMS Rui Vaz Gama, parlando nella capitale Abuja, ha detto che è una "storia di successo spettacolare" grazie alla risposta rapida all'emergenza. In Nigeria il virus è stato portato l'8 luglio da un viaggiatore liberiano che poi si è scoperto avere l'intenzione di diffondere intenzionalmente la malattia. Il singolo caso, riporta uno studio sulla rivista Eurosurveillance, ha generato una lista di 898 sospetti che sono stati seguiti giorno per giorno, mentre ad avere almeno un colloquio con un medico sono state 18500 persone. Alla fine si sono avuti 20 casi, di cui nessuno nuovo dal 5 settembre, con otto morti, molti dei quali tra gli operatori sanitari che hanno seguito il caso nei primi momenti. ''Le azioni seguite sono quelle basilari - commenta a Scientific American Art Reingold dell'università di Berkeley - ma sono state messe in atto rapidamente e con rigore''.
Un mix 'fatale' che ha impedito all'Organizzazione di cogliere la ''tempesta perfetta che stava arrivando''. E' un documento interno all'Oms trapelato alla stampa a gettare ombre e alimentare dubbi sulla risposta a livello internazionale al virus dell'Ebola, che - denuncia la ong Oxfam - puo' diventare ''disastro umanitario della nostra generazione''. Una risposta non adeguata anche negli Stati Uniti, dove l'ospedale di Dallas del 'paziente zero' fa anch'esso mea culpa: in una lettera aperta chiede scusa, ammette carenze e si impegna a standard piu' rigidi. ''Nonostante le migliori intenzioni non siamo riusciti a rispettare gli elevati standard che sono il fulcro della storia dell'ospedale e della sua missione'' scrive Barclays Berdan, l'amministratore delegato di Texas Health Resources, la societa' no profit alla quale fa capo il Texas Health Presbyterian Hospital. E mentre il presidente americano Barack Obama si appresta a chiedere nuovi fondi al Congresso per combattere l'Ebola in Africa e i ministri degli esteri europei si apprestano a riunirsi lunedi', la nave da crociera 'Carnival Magic' rientra in Texas dopo essere stata rifiutata da Messico e Belize per avere a bordo un tecnico dell'ospedale di Dallas venuto a contatto con i test del 'paziente zero'.
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