ROMA - "Mi scuso, con la Democrazia tutta, per aver colto la differenza tra l'insulto e la critica, tra il lasciar parlare e il lasciar mentire. Mi scuso, con chicche e ssia, per non esser nato foca ammaestrata che canta o tace al fischio del domatore". Lo scrive Marco Travaglio in un editoriale pubblicato sul Fatto Quotidiano dopo la lite di giovedì sera con Michele Santoro, a Servizio Pubblico. "Mi scuso, con tutti, per aver abbandonato lo studio di Servizio Pubblico proprio quando stavano per convincermi - continua il giornalista -: ancora dieci secondi, e avrei confessato che l'alluvione l'ho fatta io. Il fango c'est moi". Una difesa, a ben vedere, un po' affannata.
A provocare la rottura il duro confronto in trasmissione con il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, sulla gestione del territorio e le cause che hanno portato all'alluvione di Genova. Il giornalista del Fatto lo ha accusato di aver cementificato la zona colpita, venendo a sua volta apostrofato come incompetente in materia. Travaglio poi si è sentito attaccato da uno degli studenti "angeli del fango", replicando di non essere lui il responsabile dei danni ambientali, ed è tornato ad accusare il governatore di aver compiuto "porcate". Toni e parole che non sono piaciute a Santoro, che già da diversi minuti appariva irritato per il comportamento del collega e ha finito con alzare la voce: "Qui non si insulta nessuno". "Io non ho insultato nessuno", ha replicato Travaglio lasciando lo studio, inquadrato dalle telecamere.
A provocare la rottura il duro confronto in trasmissione con il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, sulla gestione del territorio e le cause che hanno portato all'alluvione di Genova. Il giornalista del Fatto lo ha accusato di aver cementificato la zona colpita, venendo a sua volta apostrofato come incompetente in materia. Travaglio poi si è sentito attaccato da uno degli studenti "angeli del fango", replicando di non essere lui il responsabile dei danni ambientali, ed è tornato ad accusare il governatore di aver compiuto "porcate". Toni e parole che non sono piaciute a Santoro, che già da diversi minuti appariva irritato per il comportamento del collega e ha finito con alzare la voce: "Qui non si insulta nessuno". "Io non ho insultato nessuno", ha replicato Travaglio lasciando lo studio, inquadrato dalle telecamere.
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