ROMA - La bozza manoscritta del verbale della Presidenza del Consiglio con la quale si decide l'entrata in guerra dell'Italia, i telegrammi con i bollettini che ogni giorno venivano spediti ai sindaci dei comuni italiani, l'elmetto di un soldato, le medaglie al valore, anche quelle che per protesta non vennero mai ritirate, le foto dei massacri e delle trincee, il diario poi diventato un film di un contadino siciliano spedito al fronte.
Sono partite dal Vittoriano, con una grande mostra aperta al pubblico da oggi fino al 30 luglio, le celebrazioni italiane per i 100 anni della Grande Guerra, che vedranno in campo grandi appuntamenti, con la bacchetta di Riccardo Muti e la tromba di Paolo Fresu, un film di Ermanno Olmi, ma anche interventi per il restauro di sacrari e musei di guerra, il recupero degli itinerari, il restauro e la valorizzazione di 100 monumenti sparsi in tutto il Paese, iniziative nelle scuole e soprattutto una grande opera di raccolta di testi e testimonianze per arrivare entro il 2018 a mettere insieme un Memoriale virtuale della Grande Guerra. ''Un' occasione importante per riflettere sulla storia nazionale e sulla costruzione della nostra identità europea'', fa notare il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti presentando le iniziative del governo insieme con Franco Marini, a capo del comitato scientifico per gli anniversari di interesse nazionale.
Lotti ricorda che l'avvio delle celebrazioni coincide con il semestre di presidenza italiana ormai alle porte (1 luglio 2014) ''Siamo dunque, nel nostro paese e fuori di esso, chiamati al dovere della conoscenza - dice - del ricordo dei fatti e dei tanti caduti, ma siamo anche chiamati a svolgere un ruolo non secondario sullo scenario internazionale''. Da qui la decisione di partire dal Vittoriano, ''monumento simbolo della nostra storia e della nostra identità'' e con una rassegna, ribadisce accanto a lui Marini, che si presenta come ''il primo atto di questo 'fare memoria' dell'intera nazione''.
Iniziative e progetti non mancano, con finanziamenti pubblici che prevedono già per il 2014, anticipa Lotti, 1,5 milioni di euro destinati dalla finanziaria a iniziative culturali e 8 milioni per i restauri di sacrari e musei. Obiettivo, costruire un ''grande percorso storico, culturale , espositivo e territoriale destinato a confluire nel Memoriale virtuale della Grande Guerra'', non un nuovo luogo fisico, ma una sorta di 'portale dei portali' che conservi la memoria anche per le generazioni future.
Intanto, il 21 giugno, si partecipa alla Sarajevo Heart of Europe, la settimana internazionale dedicata alle Commemorazioni, con un concerto dell’Orchestra di Piazza Vittorio. Il 6 luglio in Friuli (trasmesso in diretta su RaiUno) è invece di scena Riccardo Muti, che a Redipuglia, in ricordo di tutte le vittime della guerra, dirige il Requiem di Verdi alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e di altri capi di Stato. Il 27 luglio, un giorno prima che scocchino i cento anni esatti dallo scoppio della guerra, sull’ Altopiano di Folgaria in Trentino, è la volta di Paolo Fresu che suonerà “Il Silenzio” in staffetta con altri trombettisti delle altre nazioni coinvolte dal conflitto sparsi in diversi luoghi d’Europa. Ma non solo. Mentre le soprintendenze sono impegnate per individuare ’’100 monumenti’’ da valorizzare, si lavora al restauro e recupero dei luoghi teatro del conflitto, nonché alla creazione o al riallestimento di spazi museali. In tutto nove gli interventi di restauro previsti di concerto con il ministero della Difesa per sei Sacrari in Italia (Redipuglia, Cima Grappa, Asiago, Montello, Caduti d’Oltremarie, Oslavia) e tre cimiteri militari italiani all’estero (Bligny in Francia, Mathausen in Austria, Caporetto in Slovenia). Un “sentiero della pace” al quale stanno lavorando Ministero della Difesa, Istituto Geografico Militare, Associazione Nazionale Alpini e Cnr permetterà poi una ricognizione globale dei luoghi della memoria. E non manca una app da scaricare per un approfondimento multimediale dei “Teatri di Guerra’’.
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