MOSCA - A 36 ore dalla chiusura delle urne, il presidente russo Vladimir Putin ha dato disposizione di approvare la bozza di accordo tra la Russia e la Crimea per l'annessione di quest'ultima firmando un decreto che spiana la strada all'annessione della Penisola - a 70 anni esatti dall'inizio dell'offensiva dell'armata rossa che avrebbe portato al fine dell'occupazione nazista, confermando che la Russia progetta di rendere la regione ucraina parte meridionale dello Stato. Putin ha firmato un ordine lunedi "per approvare il progetto di trattato tra la Federazione russa e la Repubblica di Crimea sull'adozione della Repubblica di Crimea nella Federazione russa".
Nel decreto firmato da Putin si prende atto della "volontà espressa dal popolo della Crimea nel referendum del 16 marzo 2014" e si formalizza che da questo momento la Russia riconosce la penisola come "Stato indipendente e sovrano". Mosca riconosce inoltre "uno statuto speciale" per la città di Sebastopoli, dove si è tenuta una consultazione parallela nell'ambito del processo di secessione dall'Ucraina. La consultazione - che ha visto il sì trionfare con il 96,77% delle preferenze - è stata dichiarata illegale dall'Occidente. L'Occidente ha reagito con un giro di sanzioni. A partire è stata l'Unione Europea. 21 le persone inserite nella lista delle "misure restrittive" decise contro "alcuni politici e alcuni militari" di Russia e Crimea. Al primo posto della lista quello dell'autoproclamato premier della Crimea Sergei Aksyonov. Fra i tredici russi, tre militari ed il vicepresidente della Duma, Sergei Zheleznyak. Saranno poi i leader europei nel vertice a prendere la decisione sull'eventuale annullamento del vertice G8 in programma a Sochi a giugno. Lo riferiscono fonti diplomatiche europee.
Dopo l'Europa, gli Usa. Barack Obama ha infatti stabilito per decreto sanzioni economiche e congelamento dei beni ai danni di diversi alti funzionari russi, tra cui stretti collaboratori di Vladimir Putin e lo stesso ex presidente ucraino Ianukovich. Lo rende noto la Casa Bianca. Tra loro Vladislav Surkov, Sergey Glazyev e il parlamentare della Duma, Leonid Slutsky.
Con le sanzioni ai vertici russi, gli Stati Uniti puntano a colpire l'economia di Mosca. In particolare si aspettano un vantaggio del 3% nel cambio tra il dollaro e il rublo. Lo rende noto la Casa Bianca. Gli Usa sospettano poi che ci siano stati gravi brogli al referendum di ieri in Crimea. Fonti americane fanno sapere infatti che sarebbero arrivate nelle urne tantissime schede già votate e che in alcune città il numero dei votanti sia stato superiore al numero degli abitanti.
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