ISTANBUL, 4 novembre - "Alcune persone, tra cui poliziotti e civili, sono martiri" dell'autobomba esplosa stamani nei pressi di un edificio della polizia a Diyarbakir, principale città curda nel sud-est della Turchia. Lo ha detto il ministro della Giustizia di Ankara, Bekir Bozdag, con un'espressione usata in Turchia per indicare le vittime di attacchi terroristici. L'autobomba è esplosa stamani nei pressi di un edificio della polizia. Lo conferma un comunicato del governatore locale. Come avviene frequentemente in casi simili, l'autorità radiotelevisiva ha imposto una censura sulla notizia. L'esplosione è avvenuta a poche ore dall'arresto in un blitz notturno con accuse di "terrorismo" di 11 deputati del partito filo-curdo Hdp, tra cui i leader Selahattin Demirtas e Figen Yukeskdag. Il ministero dell'Interno ha fatto sapere che il mandato d'arresto riguarda anche atri 4 deputati, 2 dei quali sarebbero all'estero.
venerdì 4 novembre 2016
TURCHIA, Autobomba nella città curda di Diyarbakir, morti
ISTANBUL, 4 novembre - "Alcune persone, tra cui poliziotti e civili, sono martiri" dell'autobomba esplosa stamani nei pressi di un edificio della polizia a Diyarbakir, principale città curda nel sud-est della Turchia. Lo ha detto il ministro della Giustizia di Ankara, Bekir Bozdag, con un'espressione usata in Turchia per indicare le vittime di attacchi terroristici. L'autobomba è esplosa stamani nei pressi di un edificio della polizia. Lo conferma un comunicato del governatore locale. Come avviene frequentemente in casi simili, l'autorità radiotelevisiva ha imposto una censura sulla notizia. L'esplosione è avvenuta a poche ore dall'arresto in un blitz notturno con accuse di "terrorismo" di 11 deputati del partito filo-curdo Hdp, tra cui i leader Selahattin Demirtas e Figen Yukeskdag. Il ministero dell'Interno ha fatto sapere che il mandato d'arresto riguarda anche atri 4 deputati, 2 dei quali sarebbero all'estero.
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