domenica 13 novembre 2016

NUOVA ZELANDA, scossa (8.1), allarme tsunami, evacuate zone della capitale





WELLINGTON, 13 novembre - Uno tsunami è stato segnalato dalle autorità della Nuova Zelanda dopo il potente terremoto di magnitudo 8.1 (a mezzogiorno ora italiana, mezzanotte i Nuova Zelanda). Le autorità annunciano che sono state segnalate le prime onde sulla costa nord est di South Island, alte due metri. Secondo la protezione civile neozelandese le prime onde "potrebbero non essere le più alte. Ma ne seguiranno tante nelle prossime ore".  Migliaia di persone sono state evacuate dal centro della capitale, Wellington, e da tutte le aree di costa bassa nella parte est della South Island. Ci sono state almeno 45 scosse di assestamento dal momento dopo la prima scossa poco dopo la mezzanotte. Di queste scosse di assestamento, Geonote, il monitor della Nuova Zelanda ha registrato cinque gravi terremoti, che vanno dalla magnitudo 5,6-7,5; e nove ulteriori terremoti registrati come "forte". L'epicentro della scossa è stato localizzato ad appena 90 chilometri a nord da Christchurch, la città messa in ginocchio da un terremoto nel 2011 (all'epoca morirono 185 persone). L'ipocentro è stato rilevato a 10 chilometri di profondità. I dati sono dell'istituto geofisico americano USGS, che registra l'attività sismica in tutto il mondo.
La forte scossa è stata avvertita in tutta la Nuova Zelanda. L'allerta tsunami è stata diramata dalla protezione civile neozelandese per tutta la costa orientale della South Island. "Chiunque si trovi in quella zona, si sposti immediatamente verso l'interno", scrive la protezione civile sul suo account Twitter precisando di avere problemi sul sito e quindi che continuerà a fornire informazioni sui social media. In un primo momento, l'allerta tsunami era stata esclusa.
La scossa è di magnitudo 8.1 secondo i calcoli dell'Ingv, 7.9 secondo le reti giapponesi, ben più forte di quanto segnalato inizialmente a 7.4. Sentito dalle reti sismiche di tutto il mondo, è localizzato nella South Island della Nuova Zelanda. L'epicentro è in terra, ma data la grandezza della faglia attivata il terremoto ha dislocato il fondale oceanico con la generazione di uno tsunami. 

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