venerdì 8 luglio 2016

DALLAS, l'uomo ucciso nel garage "voleva uccidere poliziotti bianchi". Fatto fuori da un robot


Michael Xavier Johnson

DALLAS, 8 luglio - Uno dei killer della strage di Dallas, che si era asserragliato in un garage,  era infuriato per le recenti uccisioni di neri da parte della polizia e con i bianchi in generale e voleva uccidere poliziotti bianchi. Così il capo della Polizia di Dallas, David Brown, in conferenza stampa
Per ore c'è stato uno scontro a fuoco nel garage: l'uomo avrebbe riferito che "ci sono bombe piazzate in città" ed è stato poi  "neutralizzato". Il centro della città è stato poi chiuso ma finora le ricerche per possibili esplosivi hanno dato esito negativo. Il bandito morto si chiamava Michael Xavier Johnson, 25 anni, di Mesquite, sobborgo orientale di Dallas Johnson non aveva precedenti penali o noti legami terroristici, ha detto un funzionario di polizia. E' stato neutralizzato con delle bombe immesse nel garage da un robot (è la prima volta che accade). Aveva detto che aveva agito da solo, ma la polizia non gli crede.
   "Alle 20:58 (le 2:58 in Italia, ndr) si è verificato l'incubo peggiore", ha detto durante la conferenza stampa il sindaco di Dallas Mike Rawlings sottolineando che un totale di 12 agenti sono stati colpiti da cecchini, 5 morti e altri 6 feriti (tra questi due donne). Sono stati colpiti anche due civili. Sul posto, ha precisato, al momento della sparatoria c'erano 100 poliziotti. In un primo momento si pensava che a sparare fossero state solo due persone, ma successivamente Brow, ha affermato che i "cecchini" erano quattro. Dopo la strage sono state fermate alcune persone persone, tra cui una donna. Un sospetto che era stato fermato dopo essersi costituito, Mark Hughes, è stato poi rilasciato. Dopo l'attacco la polizia aveva diffuso una sua fotografia in cui l'uomo aveva un fucile in mano. Nessuno dei fermati sta al momento parlando con gli inquirenti.
"Alcuni poliziotti sono stati colpiti alla schiena", ha sottolineato Brown: "Il loro piano era di ferire e uccidere il maggior numero di agenti possibile", ha detto senza fornire alcuna ipotesi sui motivi dell'attacco. "Sembrava un'esecuzione - riferisce alla Cnn un testimone, Ismael Dejesus, che ha visto e filmato parte della scena dalla sua camera di albergo a Dallas -: ho visto un uomo scendere da un Suv, in abbigliamento 'tattico', con un fucile Ar-15". Si è diretto "verso un agente che era a terra e gli ha sparato forse tre-quattro volte alla schiena. E' stato orribile.  Sembrava un attacco pianificato, l'uomo era preparato, sapeva dove stare, aveva molte munizioni".
Il movimento Black Lives Matter (Le vite dei neri contano) ha condannato l'attacco di Dallas sottolineando che l'organizzazione impegnata a contrastare la brutalità dei metodi della polizia contro gli afroamericani "si batte per la dignità, la giustizia e la libertà. Non l'omicidio".



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