lunedì 9 novembre 2015

TORINO/ il veterinario ammazzaleoni licenziato da direttore del canile di Caluso


TORINO, 9 novembre - Luciano Ponzetto, il veterinario torinese nella bufera per alcune sue foto sul web in cui compare con un leone ucciso in un safari, non è più il direttore sanitario del canile di Caluso. La decisione, presa al termine di una lunga riunione tra i soci del canile che ospita e cura 150 animali, è stata ufficializzata da Luciano Sardino, presidente del consiglio direttivo della delegazionie di Caluso della Lega Nazionale per la Difesa del Cane di Ivrea. "Ci teniamo a sottolineare con forza la nostra totale contrarietà rispetto a qualsiasi forma di caccia o abuso su animali, selvatici o domestici essi siano - si legge in una nota del canile -. Vogliamo anche evidenziare l'iniziativa scorretta e discutibile da parte dell'Enpa", che aveva chiesto ai comuni di disdire la convenzione con il canile.
Alcuni avevano riconosciuto il medico ed avevano postato le foto su Facebook dopo averle scaricate da un sito di safari, dal quale poi sono state rimosse. Il web e i social network sono stati inondati di commenti e insulti rivolti al veterinario.
Un po' come avvenne per il dentista del Minnesota, che l'estate scorsa si era fatto fotografare davanti al leone Cecil ucciso. Il veterinario ha fatto diffondere un comunicato: "La professione di veterinario non è incompatibile, né sotto il profilo deontologico né sotto quello morale, con attività di caccia o safari, praticate nel rispetto delle vigenti leggi, ove esse possono essere svolte. La circostanza per cui il dottor Luciano Ponzetto è uno stimato veterinario non può perciò limitare il suo diritto a svolgere attività hobbistiche e queste ultime, a loro volta, non possono essere utilizzate in modo strumentale dagli organi di stampa per ingenerare presso l'opinione pubblica un'immagine negativa, sia moralmente che professionalmente". 
Il veterinario non rischia la radiazione dall'albo: lo assicura l'Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Torino. "Si tratta di una attività hobbistica regolamentata dalle leggi che non ci consentono, dunque - spiega il presidente Thomas Bottello - di prendere provvedimenti nei suoi confronti". La vicenda rischia di avere strascichi giudiziari. Ponzetto ha presentato due denunce alla stazione dei carabinieri di Caluso: una contro ignoti per quanto riguarda i commenti postati sul web e una per diffamazione a mezzo stampa.

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