lunedì 23 novembre 2015

BRUXELLES ancora blindata, Salah in fuga verso la GERMANIA, 16 arresti


BRUXELLES,  23 novembre - "Il lavoro non è ancora finito". Così il ministro dell'Interno Jan Jambon ha fatto il punto della situazione questa mattina dopo l'ondata di perquisizioni e arresti della scorsa notte nella capitale e in altre località del Belgio. Una valutazione più approfondita sul mantenimento del massimo stato d'allerta sarà condotta nelle prossime ore dall'organismo preposto all'analisi delle minacce alla sicurezza (Ocam). La città intanto, nonostante la chiusura di metro, scuole e centri commerciali, ha ripreso a vivere sebbene siano evidenti i segni della tensione, soprattutto per la massiccia presenza di polizia e militari in tutti i punti nevralgici della capitale. Mentre prosegue la caccia a Salah Abdeslam e dopo le polemiche dei giorni scorsi, Jambon ha tenuto a sottolineare che lo scambio di informazioni con i Paesi vicini sta funzionando bene "perchè siamo tutti sulla stessa barca". Nel frattempo, si è appreso che Fouad Belkacem, leader dell'organizzazione islamista Sharia4Belgium già detenuto nel carcere di Anversa, è stato posto in isolamento per evitare che altri detenuti possano essere indottrinati e 'radicalizzati'.
A Bruxelles l'allerta terrorismo resta al massimo livello, Le forze dell'ordine arrestano 16 persone, tutte in qualche modo collegate all'inchiesta sui fatti di Parigi, che ha portato il terrore anche in Belgio. La minaccia rimane "seria e imminente", e spinge il Paese a restare blindato. I 16 arresti - che dovranno essere convalidati dal giudice - non bastano a rassicurare le autorità, che chiedono il massimo riserbo e non accettano domande sull'inchiesta. Salah è ancora in fuga, e non si può abbassare la guardia. La polizia lo avrebbe visto a Liegi ma poi avrebbe perso le sue tracce mentre scappava su una BMW in direzione della Germania.

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