ROMA, 9 ottobre - "La presidente dell'Assemblea capitolina ha comunicato che le dimissioni sono state protocollate. Quindi, i 20 giorni a disposizione del sindaco Marino per confermare o ritirare le dimissioni scadranno il 29 ottobre". E' quanto afferma il vicesindaco di Roma dimissionario Marco Causi.
Vip, singoli cittadini, colleghi politici. Sul web c'è anche chi difende il sindaco di Roma, Ignazio Marino che ieri ha lasciato l'incarico dopo le polemiche per le spese fatte con la carta di credito del Comune. E c'è addirittura una raccolta di firme su Change.org, la piattaforma online di petizioni, per chiedergli di ripensarci che ha già raccolto oltre 6.500 firme. Ieri, nelle lunghe ore che hanno preceduto il suo passo indietro, in tanti, sotto l'hashtag #Marinoresisti hanno manifestato la loro solidarietà all'ex sindaco-chirurgo.
Certo, c'è anche l'ironia, come quella di Vincino che sui social posta la sua vignetta dalla prima pagina del 'Foglio' con Marino che scappa dalla furia di Matteo Renzi con la camicia strappata come un manager Air France nei giorni scorsi.
Ma non manca il sostegno, anche di alcuni vip come Rosario Fiorello o Alessandro Gassmann. "Da domani - ironizza Fiorello - tutte le buche di Roma si autotapperanno. Non ci sarà più traffico e sparirà il malaffare!". Insomma, i problemi di Roma non sono risolti da questo passo indietro.
E ancora i colleghi politici. "Adesso che ha dimissionato Marino - evidenzia Pippo Civati sul suo blog - per il Pd è tutto a posto. E Roma brillerà e con lei la politica democratica. Che poi lui ne ha sbagliate di ogni, ma la storia è tutta al rovescio. Dispiace per Marino e per le sue incertezze, ma spero che questo episodio apra gli occhi a molte persone" sul "disastro politico del Pd romano". Sulla stessa linea Stefano Fassina: "Le dimissioni di Ignazio Marino da Sindaco di Roma - sottolinea - sono un atto di responsabilità dopo le contraddizioni emerse sulle sue spese di rappresentanza. È triste assistere all'uscita di scena per tali vicende di chi, in un contesto finanziario e politico difficilissimo, ha guidato un'amministrazione che aveva incominciato a aggredire malaffare e potenti rendite agganciate alle attività del Comune. È, invece,insostenibile il Pd di Roma, prima colpito da "Mafia Capitale", poi chiuso nello scontro tra segreteria nazionale del partito e commissario del Pd di Roma, uno scontro giocato sulla pelle della città nella fase cruciale della preparazione del Giubileo".
Vip, singoli cittadini, colleghi politici. Sul web c'è anche chi difende il sindaco di Roma, Ignazio Marino che ieri ha lasciato l'incarico dopo le polemiche per le spese fatte con la carta di credito del Comune. E c'è addirittura una raccolta di firme su Change.org, la piattaforma online di petizioni, per chiedergli di ripensarci che ha già raccolto oltre 6.500 firme. Ieri, nelle lunghe ore che hanno preceduto il suo passo indietro, in tanti, sotto l'hashtag #Marinoresisti hanno manifestato la loro solidarietà all'ex sindaco-chirurgo.
Certo, c'è anche l'ironia, come quella di Vincino che sui social posta la sua vignetta dalla prima pagina del 'Foglio' con Marino che scappa dalla furia di Matteo Renzi con la camicia strappata come un manager Air France nei giorni scorsi.
Ma non manca il sostegno, anche di alcuni vip come Rosario Fiorello o Alessandro Gassmann. "Da domani - ironizza Fiorello - tutte le buche di Roma si autotapperanno. Non ci sarà più traffico e sparirà il malaffare!". Insomma, i problemi di Roma non sono risolti da questo passo indietro.
E ancora i colleghi politici. "Adesso che ha dimissionato Marino - evidenzia Pippo Civati sul suo blog - per il Pd è tutto a posto. E Roma brillerà e con lei la politica democratica. Che poi lui ne ha sbagliate di ogni, ma la storia è tutta al rovescio. Dispiace per Marino e per le sue incertezze, ma spero che questo episodio apra gli occhi a molte persone" sul "disastro politico del Pd romano". Sulla stessa linea Stefano Fassina: "Le dimissioni di Ignazio Marino da Sindaco di Roma - sottolinea - sono un atto di responsabilità dopo le contraddizioni emerse sulle sue spese di rappresentanza. È triste assistere all'uscita di scena per tali vicende di chi, in un contesto finanziario e politico difficilissimo, ha guidato un'amministrazione che aveva incominciato a aggredire malaffare e potenti rendite agganciate alle attività del Comune. È, invece,insostenibile il Pd di Roma, prima colpito da "Mafia Capitale", poi chiuso nello scontro tra segreteria nazionale del partito e commissario del Pd di Roma, uno scontro giocato sulla pelle della città nella fase cruciale della preparazione del Giubileo".
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