lunedì 19 ottobre 2015

FATTI DELLA VITA/ ISTANBUL, gli amici non credono al suicidio dell'ex giornalista inglese

Jacquelina Sutton, a destra assieme a un collega iracheno
LONDRA, 19 ottobre - Non credono all'ipotesi del suicidio amici e colleghi di Jacqueline Anne Sutton, l'ex giornalista britannica della Bbc e operatrice di organizzazioni non governative trovata morta sabato notte in un bagno dell'aeroporto Ataturk di Istanbul, impiccata con lacci di scarpe. "Serve un'indagine internazionale, non solo locale", chiedono gli amici e colleghi. Le circostanze della morte sono ancora un giallo. Secondo i media turchi dopo aver perso un volo che avrebbe dovuto portarla a Erbil, in Iraq, previsto 15 minuti dopo la mezzanotte, la donna avrebbe manifestato molto nervosismo, spiegando di non avere il denaro necessario per comprare un nuovo biglietto aereo. La richiesta di un'indagine internazionale si sta facendo sempre più insistente nelle ultime ore, specie sui social network, anche alla luce del ruolo della donna. In Iraq Sutton dirigeva il think tank Iwpr (Institute for War and Peace Reporting) e stava conducendo alcune inchieste sulla condizione femminile nell'Isis. A destare sospetti è anche il destino del suo predecessore all'Iwpr, Ammar Al Shahbander, ucciso con altre 17 persone in un'autobomba a maggio a Baghdad.

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