Yanis Varoufakis |
L'offensiva politica di Angela Merkel, con una raffica di incontri ai massimi livelli fra Berlino e Bruxelles sfociata in una proposta più 'soft' per sbloccare l'impasse in Grecia, per il momento fa flop. Atene ha rifiutato l'offerta dei creditori, decidendo di rinviare il pagamento dovuto domani al Fmi e gettando di nuovo nell'incertezza il negoziato. "Le proposte presentate (dai creditori, ndr) aumenterebbero la povertà e la disoccupazione", mentre serve una "immediata convergenza verso proposte più realistiche", si legge in una nota del ministero delle Finanze ellenico. Una doccia gelata sulla trattativa - anche se i coup de theatre nella vicenda greca hanno spesso ceduto il passo alla ragione - che era stata rilanciata dopo il pressing di Washington, preoccupata per l'impatto di un possibile default, e accolta dalla cancelliera con un vertice d'emergenza a Berlino martedì assieme a Mario Draghi, Christine Lagarde, Francois Hollande e Jean-Claude Juncker. E quanto il default sia dietro l'angolo (Atene ha detto in passato che non pagherebbe il Fmi senza un accordo) lo rivela la decisione, contrariamente a quanto dichiarato fino a poche ore prima sia dal Fmi che da Atene, di non pagare domani la tranche dovuta domani all'istituzione di Washington: la Grecia "intende accorpare i quattro pagamenti di giugno in un unico esborso il 30 giugno", informa una nota del Fmi che, richiamando una decisione interna risalente agli anni '70, sembra acconsentire.
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