venerdì 5 giugno 2015

MATTARELLA all'Expo: è splendido tutto


MILANO, 5 giugno - Un monito sulla corruzione e un invito ad affrontare "con saggezza" il tema dell'immigrazione. E' questo il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che a Palazzo Italia, a Expo, ha firmato la Carta di Milano. Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura, è stato accolto all'ingresso del padiglione dal commissario unico di governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala poi l'intervento. "E' splendido", ha detto vedendo Palazzo Italia, Cascina Triulza e il Padiglione Zero.
Severità contro illegalità e corruzione - "Il contrasto all'illegalità e alla corruzione deve essere severo" e bisogna recuperare "il bene comune che si fonda su legalità e trasparenza"ha detto il presidente .
Immigrazione fenomeno che va affrontato con saggezza - Il fenomeno delle migrazioni deve essere affrontato "con saggezza e umanità", accogliendo chi fugge e stroncando "traffici indegni": ma soprattutto "puntando sulla cooperazione, la riduzione delle disuguaglianze". "Le guerre - ha detto il capo dello Stato - il terrore, l'estremismo ideologico e religioso, le carestie e i disastri naturali spingono centinaia di migliaia di uomini a migrazioni di inedite dimensioni. Dobbiamo affrontarle con saggezza e umanità. Accogliendo chi ne fugge. Salvando chi grida aiuto".
Recuperare il senso del bene comune - Bisogna "recuperare a pieno il senso del bene comune", facendo "prevalere sentimenti di coesione". E il successo dell'Expo ne è un esempio perché è stato possibile grazie a una "iniziativa bipartisan di dieci anni del sindaco Letizia Moratti e dell'ex premier Romano Prodi".
Expo è splendido, mi è piaciuto tutto - "Splendido": così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha commentato l'esposizione universale di Milano che oggi ha visitato per la prima volta vedendo Palazzo Italia, Cascina Triulza e il Padiglione Zero. "Mi è piaciuto moltissimo, tutto - ha detto ai giornalisti -. Il messaggio è in sostanza quello di sistemi tecnologici che sono straordinari". "Non possiamo - ha detto il capo dello Stato - non vogliamo arrenderci all'inerzia di sovrastrutture impersonali che determinano uno sfruttamento delle risorse naturali superiore alla loro capacità di rigenerazione, che allargano gli squilibri e le disuguaglianze, che creano fratture nelle società, tra i territori, tra i popoli". "Dobbiamo rispondere alla domanda se l'umanità sia ancora capace di essere artefice positiva del proprio destino. Perché a questo punto della storia - ha aggiunto - dare cibo e acqua a tutti, e assicurare un futuro all'ambiente, non è più scontato".

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