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sabato 12 agosto 2017

VIRGINIA, scontri tra antirazzisti e suprematisti bianchi. Proclamato lo stato di emergenza


CHARLOTTEVILLE, 12 agosto - Violenti scontri sono scoppiati a Charlottesville, in Virginia, tra militanti antirazzisti e suprematisti bianchi (tra cui neonazisti, Ku Klux Klan e destra radicale). Il governatore dello Stato ha proclamato lo stato d'emergenza e la polizia ha ordinato di sciogliere l'assembramento, mobilitando la guardia nazionale nel caso la situazione non torni sotto controllo.
Numerosi manifestanti di estrema destra si sono presentati al corteo visibilmente armati, cosa che è consentita dalla legge dello stato americano della Virginia, e si sono posizionati in tenuta paramilitare, mostrando fucili semiautomatici, non lontano dalle forze dell'ordine. I primi scontri si sono verificati tra manifestanti e contromanifestanti ancor prima del corteo, con scambi di sassate e bottigliate, e sono proseguiti fino a convincere il governatore a prendere provvedimenti.

Durante la contromanifestazione degli antirazzisti, poi, un'auto si è schiantata contro la folla: secondo i media locali ci sarebbero diversi feriti.

Scopo della manifestazione di protesta era quello di denunciare il progetto della città di Charlottesville di eliminare la statua di un generale sudista favorevole allo schiavismo.

Sugli scontri è intervenuto anche il presidente americano, Donald Trump, condannando le violenze su Twitter: "Non c'è posto per questo tipo di violenza in America", ha spiegato, chiedendo a tutti di "unirsi e condannare l'odio".

sabato 22 aprile 2017

Sempre più gravi gli scontri anti-MADURO a CARACAS,12 MORTI


CARACAS, 22 aprile - Sono dodici le persone morte giovedì notte a Caracas durante gli scontri alla manifestazione contro il presidente Nicolas Maduro, avvenuti in una zona commerciale di El Valle. Lo riferiscono fonti ufficiali. Intanto, l'opposizione accusa il governo di essere colpevole di gravi episodi di violenza: "La prepotenza in questo Paese si chiama Nicolas Maduro, è il suo governo che fa violenza al popolo, impedendogli di esprimersi attraverso il voto". L'opposizione annuncia per oggi alle 10 ora locale la "marcia del silenzio" in varie parti della città per "onorare la memoria dei caduti". I manifestanti sono invitati a indossare una camicia bianca.

domenica 12 giugno 2016

Eurocalcio, scontri a Lille prima di GERMANIA-UCRAINA


LILLE, 12 giugno - Scontri  nel centro di Lille a due ore dall'inizio di Germania-Ucraina, valevole per il gruppo C di Euro 2016. Secondo quanto si apprende, la giornata era cominciata pacificamente a Lille, dove tifosi tedeschi e ucraini si aggiravano tranquillamente nelle strade della città. Gli incidenti sono scoppiati all'improvviso, poco prima delle 18, quando una trentina di hooligan tedeschi hanno attaccato degli ucraini sulla Grand-place. La polizia è accorsa, i feriti sono stati medicati sul posto, un tedesco è stato posto in stato di fermo. Tutto il centro è ora blindato dagli agenti. 
Provvedimento anti-violenza 
Oggi il ministro dell'Interno francese Bernard Cazeneuve, ha annunciato il divieto di vendita di alcol nelle "zone a rischio", come le aree attorno agli stadi.  
"Russia e Inghilterra fuori se tifosi violenti"  
Forte decisione dell'Uefa all'indomani degli scontri tra tifosi inglesi e russi al Velodromo di Marsiglia, a margine della partita Inghilterra-Russia. Le due Nazionali corrono il rischio di essere squalificate dalle prossime partite nell'ambito degli europei di calcio se i loro tifosi continuano a dar luogo a scontri di tale violenza. In un comunicato, la Uefa ha avvertito entrambi i paesi che "non esiterà a imporre sanzioni aggiuntive" alle due squadre "inclusa la squalifica" qualora "tali episodi di violenza dovessero di nuovo accadere".  
La condanna della Fifa 
"È inaccettabile e vergognosa la violenza intorno a delle partite di pallone da parte di una minoranza di idioti che non hanno niente a che vedere con il calcio''. Con una nota la Fifa condanna duramente gli episodi di violenza di Marsiglia. ''Eventi come l'Europeo di Francia sono seguiti da milioni di persone in tutto il mondo - si legge ancora - persone che hanno solo voglia di celebrare il calcio e godersi le partite, così come dovrebbe sempre essere''.  
Il giudizio di Mosca 

Il ministro dello Sport russo, Vitaly Mutko, ha condannato le violenze dei connazionali ieri a Marsiglia. Mutko ha detto alla Tass che "un po' di persone sono andate lì non per assistere ad una partita di calcio, questo è sicuro" e che tali comportamenti rappresentano "una vergogna per il Paese". Oggi l'Uefa ha aperto un procedimento disciplinare e alla domanda se la Federcalcio farà eventualmente ricorso in caso di condanna, Mutko ha risposto che è una possibilità, ammettendo però che i russi "hanno disturbato l'ordine pubblico". 

MARSIGLIA, la battaglia campale tra "tifosi" e polizia




MARSIGLIA, 12 giugno - Centinaia di fan ubriachi per le strade in possesso di sedie sopra le loro teste pronti a lanciarle e insanguinati, uomini a torso nudo in rissa con la polizia: la piaga della violenza nel calcio  è tornata in Francia ai campionati europei appena iniziati.
Inglese e sostenitori russi hanno combattuto battaglie campali a Marsiglia prima della partita delle loro squadre sabato, con bottiglie e sedie dei caffè volanti e nuvole di gas lacrimogeni nel quartiere Vieux-Port della città.
Un inglese è moto grave e almeno altre 34 persone sono rimaste ferite, ha detto Laurent Nunez, prefetto di polizia della città del sud della Francia.
Una fonte della polizia ha detto che l'uomo era stato colpito con una sbarra di ferro, "apparentemente intorno alla testa," ed er stato ricoverato in ospedale dopo il primo soccorso di emergenza alla scena.
La violenza si è scatenata anche dopo la partita finita in pareggio per 1-1 allo Stade Velodrome. Tifosi russi cha acceso tafferuglicon i tifosi inglesi .
Più tardi Sabato, la violenza diffusa lungo la costa del Mediterraneo a Nizza, doe i fan dell' Irlanda del Nord sono stati coinvolti in scontri con giovani del posto. Sette persone sono rimaste ferite, tra cui un uomo che ha subito un grave trauma cranico, ha detto la polizia.

venerdì 10 giugno 2016

CALCIO E BOTTE, scontri tra hooligan inglese e francesi a MARSIGLIA


MARSIGLIA, 10 giugno - Un tifoso inglese di 24 anni e un francese di 30 sono stati fermati per gli scontri causati dagli hooligan a Marsiglia, dove sabato l'Inghilterra affronta la Russia nella gara d'esordio agli europei. L'inglese e' stato in stato di fermo per "violenza volontaria di gruppo". Il francese e' invece accusato di essersi impossessato con la minaccia di un'arma di una maglietta della nazionale inglese.
La polizia ha disperso con lanci di lacrimogeni circa 200 supporters inglesi che alle 3 di notte, davanti a un pub nella zona del porto vecchio, si sono scontrati con giovani marsigliesi con lanci di bottiglie, sedie e bombe carta. Quattro agenti sono rimasti leggermente feriti. Gli scontri, secondo alcuni testimoni, sono durati solo pochi minuti e sarebbero stati innescati da un gruppo di francesi provenienti da fuori città che hanno lanciato bottiglie contro i 700 inglesi, per lo più già alticci, che si trovavano all'esterno del pub.
Gli hooligan inglesi già ai mondiali del 1998 si erano scontrati con la popolazione marsigliese, con una forte componente di origine nordafricana, prima di Inghilterra-Tunisia, e c'erano state decine di feriti. Stavolta hanno scandito slogan contro i gruppi jihadisti come lo Stato islamico: "Isis dove sei?", uno dei cori riecheggiati nelle strade della metropoli del sud della Francia. Nelle ultime settimane si era parlato di una possibile alleanza tra gruppi di tifosi di estrema destra per attaccare musulmani a margine degli europei pr vendicarsi delle stragi compiute dall'Isis.
Per la gara di domani al Velodrome, considerata ad alto rischio, saranno impegnati circa 1.100 agenti intorno allo stadio, e altri 650 in diversi punti della città. Per prevenire scontri e incidenti, nei mesi scorsi una cellula speciale anti-hooligan ha vietato a circa 3mila ultrà (o potenziali facinorosi) si tutta Europa di raggiungere la Francia.
Intanto la Francia ha rassicurato i partner europei sulla situazione della sicurezza: come ha riferito il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, prima della riunione del Consiglio Ue a Lussemburgo, "il rappresentante francese ha fatto un punto sulla sicurezza e su tutte le misure assunte dalla Francia anche in cooperazione con gli altri Paesi europei, che hanno dato le informazioni e i supporti necessari". Quello che ne è emerso, secondo Alfano, e' "un quadro di rassicurazione e di sicurezza". 

giovedì 31 marzo 2016

TRIPOLI, tensione, sparatorie, scontri dopo l'arrivo via mare del nuovo governo


TRIPOLI, 31 marzo - La tensione resta alta dopo la proclamazione del nuovo governo di unità nazionale e l'arrivo via mare dalla Tunisiain una base navale del presidente designato Sarraj e del suo governo Secondo testimoni, gruppi armati avrebbero sparato dei colpi in aria con le antiaeree montate sui pick-up per impedire ad alcuni sostenitori dell'esecutivo di Al Sarraj di radunarsi nel centro di Tripoli, nei pressi della piazza dei Martiri. Sia il Parlamento di Tobruk sia il Congresso nazionale generale di Tripoli (Gnc) si sono infatti opposti al nuovo governo sostenuto dalle Nazioni Unite.
l Congresso nazionale libico fa appello alle milizie contro Sarraj - Il Gnc ha fatto un "appello a tutti i rivoluzionari a schierarsi contro questo gruppo di intrusi, che infiammerà la situazione a Tripoli e ci imporrà la tutela internazionale". Lo si legge in un comunicato del Congresso nazionale, che bolla come "illegale" l'ingresso del Consiglio presidenziale guidato da Fayez Al Sarraj nella capitale libica.

Al Sarraj costretto ad asserragliarsi in una base navale - Secondo il Libya Herald, che cita il consigliere per i media di Al Sarraj, Fathi Ben Issa, il Consiglio presidenziale potrebbe avere come sede la base della marina adiacente al porto di Tripoli dove è avvenuto lo sbarco, dato che il neo premier si è dovuto asserragliare viste le condizioni di sicurezza praticamente inesistenti. Alcuni miliziani hanno infatti circondato la base navale di Abusita.

L'Onu: "Subito il passaggio di poteri" - 
Attualmente ci sono tre governi in Libia. Solo quello di Al Sarraj, tuttavia, è riconosciuto dalla comunità internazionale. L'Onu saluta con favore l'arrivo a Tripoli del Consiglio presidenziale: "E' urgente un pacifico e ordinato passaggio dei poteri al governo di unità nazionale libico", afferma l'inviato dell'Onu, Martin Kobler.

Spazio aereo chiuso - Domenica e lunedì lo spazio aereo di Tripoli è rimasto chiuso a lungo. All'alba alcune esplosioni sono state avvertite nei pressi dell'aeroporto di Mitiga. Si sarebbe trattato di colpi di artiglieria antiaerea.

Stati Uniti sostengono Al Sarraj - Gli Usa accolgono con favore l'arrivo a Tripoli del Consiglio presidenziale guidato da Al Sarraj e invitano i libici a sostenere il nuovo governo di unità. "Non è il momento per gli ostruzionisti di frenare il progresso, è un'opportunità storica per una Libia pacifica e più prospera", ha affermato il segretario di Stato John Kerry.

Oscurata la tv dei miliziani
 - Al-Nabaa, una tv schierata contro il premier designato dall'Onu Fayez Al Sarraj e accusata di appoggio al terrorismo, è stata oscurata da "figli di Tripoli e suoi rivoluzionari". E quanto emerge da un fermo immagine apparso sugli schermi e diffuso su social network. Il messaggio in sovrimpressione afferma che i "rivoluzionari chiudono Al-Nabaa, rete d'istigazione e provocazione". La tv era nata nel 2013 e una richiesta di oscuramento, con l'accusa di istigazione al terrorismo, era stata avanzata dal ministero dell'Interno del governo di Tobruk, quello riconosciuto internazionalmente prima dell'avvento di Sarraj.




Tobruk, quello riconosciuto internazionalmente prima dell'avvento di Sarraj.

lunedì 29 febbraio 2016

MIGRANTI, iniziato lo sgombero della "giungla" di Calais. Tensione, scontri, incendi





CALAIS, 29 febbraio - Alta tensione nella 'Giungla' dei migranti a Calais. Secondo alcuni reporter presenti sul posto la polizia ha risposto con i lacrimogeni al lancio di pietre da parte di "alcuni migranti" e "attivisti no-border". La situazione "è difficile", aggiungono. Inoltre, tre baracche di fortuna sono state incendiate sprigionando una densa coltre di fumo nel cielo azzurro di Calais.
Già da questa mattina gli agenti hanno formato cordoni di protezione intorno agli operai intenti a smontare tende e capanne nella parte sud della "giungla". Alle ore 9, una colonna di 30 camion e due veicoli antisommossa della polizia sono stati posti di stanza di fronte all'ingresso occidentale dello slum, che si trova nello stagno di accesso, tangenziale ai traghetti. I lavoratori di una società privata hanno iniziato lo smantellamento delle capanne, assistiti da due bulldozer e controllati da parte della polizia.L'operazione riguarda lo smantellamento di una ventina di rifugi in una zona di 100 metri per 100.
"Vogliamo agire con dolcezza, non durerà solo un giorno", dice Bruno Noel, segretario regionale del sindacato di polizia Alliance Nord-Pas-de-Calais-Picardie, aggiungendo: "Le forze dell'ordine filtrano gli accessi al campo e allontanano i no-border perché sono loro che organizzano gli scontri". Un'attivista britannica che si opponeva all'avvio delle operazioni di sgombero è stata fermata dalla polizia.
Secondo il giornalista del Figaro, Jean-Marc Leclerc, sul posto ci sono circa duecento agenti "in azione". Giovedì scorso, il tribunale amministrativo di Lille aveva dato il proprio via libera all'ordinanza della polizia per l'evacuazione della parte sud della 'Jungle' di Calais. Il governo di Francois Hollande ha assicurato che a tutti i migranti mandati via verrà proposta un'alternativa tra container riscaldati e centri d'accoglienza, ma le Ong che operano sul posto ritengono che i posti letto non siano sufficienti. Secondo le associazioni, sono oltre 3.400 i rifugiati e richiedenti asilo che devono lasciare la parte sud del campo, circa un migliaio secondo la prefettura.

giovedì 17 settembre 2015

MIGRANTI/ Anche sul confine croato scontri con la polizia


ZAGABRIA, 17 settembre - Ci sono stati scontri tra la polizia croata e migranti che hanno sfondato i cordoni degli agenti alla stazione di Tovarnik. Lo riporta il Guardian online, citando Channel4.

I migranti lasciano i valichi di Horgos, sul il confine serbo-ungherese, e si ingrossa il flusso verso la Croazia dopo chel'Ungheria ha chiuso completamente il proprio confine con la Serbia. In circa 5.000 attendono alla stazione di Tovarnik, al confine serbo-croato, di salire sui treni per Zagabria. Le autorità croate, infatti, hanno fatto sapere che non verranno frapposti ostacoli ai profughi che intendono raggiungere la Germania e il nord Europa transitando attraverso il territorio croato. La presidente della Croazia, Kolinda Grabar Kitarovic, si è detta oggi molto preoccupata per il flusso migratorio che ha investito nelle ultime 24 ore quello serbo-croato, richiedendo "controlli del confine di stato molto severi". 
E mentre la Slovenia ha reintrodotto i controlli alle frontiere per dieci giorni e la Bulgaria ha inviato 50 soldati a presidiare il confine con la Turchia , la cancelliera Merkel assicura che "le condizioni della Germania sono positive e questo ci permette di far fronte alle nuove sfide". 
L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Zeid Ra'ad al-Hussein, ha aggiunto la sua voce alle critiche all'Ungheria, descrivendo il suo trattamento ai rifugiati  "chiare violazioni del diritto internazionale".
"L'Alto commissario Zeid ha deplorato le opinioni xenofobe e anti-musulmane che sembrano essere al centro della politica del governo ungherese", ha detto una dichiarazione rilasciata a suo nome. Mercoledì la polizia ungherese aveva usato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua durante tafferugli con profughi al confine con la Serbia.

"La Commissione Ue - ha detto il portavoce della Commissione europea Mina Andreeva su Twitter - non rinuncia all'obbligatorietà sulla proposta di ricollocare 120mila profughi. Difendiamo la nostra proposta. Gli articoli dei media che suggeriscono il contrario sono falsi".
Tusk, vertice straordinario il 23 settembre - "Convoco un Consiglio europeo straordinario per mercoledì 23 settembre alle 18 per discutere come trattare come la crisi dei rifugiati". Lo ha annunciato con messaggio twitter il presidente del Consiglio, Donald Tusk. Il vertice straordinario era stato chiesto dalla Cancelliera Angela Merkel. Si terrà all'indomani del Consiglio interni. 

MIGRANTI/ UNGHERIA, nuovi scontri al confine di HORGOS


BUDAPEST, 17 settembre - Al posto di confine serbo-ungherese di Horgos nella notte gli agenti hanno nuovamente sparato gas lacrimogeni per allontanare un gruppo di giovani che continuava a protestare davanti al muro. Per prevenire nuovi incidenti la polizia serba si è schierata con due cordoni di agenti davanti al muro difensivo ungherese, che nelle ultime ore è stato ulteriormente rafforzato con nuovi rotoli di filo spinato. E nelle ultime ore in Croazia sono giunti almeno di 70 autobus e 180 taxi con a bordo circa 4 mila migranti provenienti dalla Serbia: nella notte gruppi di migranti e profughi hanno deciso di lasciare la terra di nessuno al confine di Horgos e raggiungere in autobus il vicino centro di accoglienza di Kanyiza, da dove in tanti partono per la frontiera fra Serbia e Croazia. Ieri le autorità di Zagabria avevano fatto sapere che non verranno frapposti ostacoli ai profughi che intendono raggiungere la Germania e il nord Europa transitando attraverso il territorio croato. 
Il segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon ha detto che è "scioccato" del fatto che la polizia ungherese abbia sparato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per costringere i migranti a tornare indietro dal confine, un atteggiamento "inacettabile". Amir Hassan, dall'Iraq, ha detto: "Siamo scappati dalle guerre e dalla violenza e non ci aspettavamo una tale brutalità e trattamento disumano in Europa."
Il primo ministro serbo Aleksandar Vucic ha accusato Ungheria di essere "brutale e" non europea". La Serbia ha detto che invierà la polizia supplementare al suo confine con l'Ungheria.
Ban ha detto che tale trattamento dei richiedenti asilo è "inaccettabile".

lunedì 31 agosto 2015

ESTERI/ KIEV, scontri davanti al Parlamento, "poliziotti uccisi"




KIEV, 31 agosto - Il sindaco di Kiev Vitaliy Klitschko ha detto che membri della Guardia Nazionale sono stati uccisi in seguito a un'esplosione avvenuta davanti al parlamento, dove si registrano scontri tra nazionalisti e forze dell'ordine dopo l'approvazione in prima lettura degli emendamenti presidenziali alla costituzione per attuare il decentramento. I nazionalisti sono armati di mazze di legno e lacrimogeni e lanciano bottiglie contro i poliziotti, 20 dei quali sarebbero rimasti feriti. Una maggiore autonomia per le aree controllate dai ribelli è una parte fondamentale della transazione di Minsk, originariamente firmata a febbraio. I combattimenti tra le forze dell'esercito ucraini e ribelli si si sono intensificati questa estate. Ma le due parti hanno convenuto la scorsa settimana di fermare la violenza l'1  settembre, il giorno del ritorno a scuola dei bambini della regione.

sabato 16 maggio 2015

MASSA CARRARA, scontri a comizio di SALVINI, due manifestanti feriti e fermati


MASSA CARRARA, 16 giugno - Due manifestanti feriti e sottoposti a fermo. E' l'esito di uno scontro tra le forze della polizia e un gruppo di manifestanti anti-Salvini durante un comizio del leader leghista a Massa Carrara. Ieri il leader della Lega era stato raggiunto da uno sputo in Umbria e si era sfogato attaccando il premier e il ministro dell'Interno. In mattinata Angelino Alfano aveva detto che avrebbe fatto di tutto per consentire a Salvini di parlare. A Massa Carrara ci sono stati scontri tra i manifestanti di sinistra che contestano il leader della Lega e le forze dell'ordine. I partecipanti alla protesta hanno sfondato il picchetto delle forze dell'ordine che hanno reagito con manganellate. Due manifestanti sono rimasti feriti, trasportati in ospedale e sottosti a fermo. Il comizio di Salvini è intanto cominciato ed è durato meno di mezz'ora. Durante gli scontri, dall'altra parte della piazza, Salvini ha smesso di parlare. Poi è salito in macchina, probabilmente prima del previsto, per evitare ulteriori incidenti. Nonostante il leader della Lega abbia già lasciato Massa, i manifestanti continuano a presidiare il luogo degli scontri.
Alfano, mi impegnerò per farlo parlare - "Nonostante il mio noto dissenso dalle sue parole, mi impegnerò sempre al massimo per il suo diritto a dire ciò che ritiene di dire": così il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, oggi a Spoleto, dopo le polemiche per le proteste durante i comizi del leader della Lega, Matteo Salvini.  Alfano ha risposto ai giornalisti a margine della sua visita alla scuola allievi sottufficiali di polizia, a Spoleto. 

domenica 10 maggio 2015

MACEDONIA, scontri al confine con il KOSOVO tra polizia e un gruppo armato albanese, 22 morti


SKOPJE, 10 maggio - Gli scontri di ieri e oggi in Macedonia, a Kumanovo, località alla frontiera con il Kosovo, hanno fatto almeno 22 morti, tra cui 8 agenti di polizia macedoni e 14 membri di un gruppo armato di probabile origine albanese. "Otto agenti sono stati uccisi e 37 feriti", ha confermato alla stampa il portavoce della polizia, Ivo Kotevski. "Sul fronte opposto, sono stati trovati 14 cadaveri in uniforme", ha aggiunto il portavoce, affermando che le vittime sarebbero parte di "un gruppo terrorista" formato da una trentina di persone, cittadini macedoni, kosovari e albanesi. In questa repubblica ex jugoslava di 2,1 milioni di abitanti, a maggioranza slava-ortodossa, il quartiere musulmano di Kumanovo, nel Nord, è assediato da prima dell'alba di sabato 9 maggio dalle forze dell'ordine. Gli agenti sono sulle tracce di "un gruppo armato arrivato da un Paese vicino" con l'obiettivo di mettere a segno "un attentato terroristico contro le istituzioni dello Stato, con un sostegno locale".

giovedì 10 aprile 2014

Repubblica centrafricana, nuovi scontri e 30 morti

BANGUI - Almeno 30 persone sono state uccise e altre 10 ferite in scontri tra milizie rivali nella Repubblica Centrafricana (CAR). La polizia dice che la maggior parte di coloro che sono morti nella città centrale di Dekoa erano civili colpiti da proiettili vaganti. La milizia della maggioranza cristiana anti-Balaka ha attaccato le posizioni detenute dai ribelli prevalentemente musulmani ribelli Seleka.
La violenza era esplosa  all'inizio di dicembre tra il risentimento verso un governo islamico. I ribelli musulmani avevano preso il potere nel marzo 2013 rovesciando Presidente Francois Bozizé, che era in quella carica da un decennio. Il leader ribelle che lo ha sostituito, il presidente Michel Djotodia, è stato accusato di non aver impedito alle sue forze di violentare, torturare e uccidere i civili, in particolare tra la maggioranza cristiana del Paese.
Quando il governo di Djotodia è caduto nel mese di gennaio, i combattenti delle milizie cristiane hanno cominciato ad attaccare civili musulmani per rappresaglia. Migliaia di persone sono state uccise dall'inizio del conflitto e decine di migliaia hanno lasciato il paese. L'ONU dice che circa 1,3 milioni di persone - un quarto della popolazione - hanno bisogno di aiuti.
Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU  vota oggi per ampliare la forza interafricana di peacekeping africano delle Onu schierata nel Paese..
Circa 6.000 africana e 2.000 caschi blu francesi sono attualmente in campo per  cercar di tenere la violenza sotto controllo, un compito estremamente difficile in quanto i ribelli Seleka, che sono stati spinti a nord dalla capitale, Bangui, tentano di riorganizzarsi.
Nell'ultimo episodio, la polizia ha detto che la milizia anti-Balaka ha attaccato le posizioni di Seleka a Dekoa, circa 300 chilometri a nord di Bangui.
I combattimenti si sono intensificati quando la Seleka ha chiamato rinforzi e gi scontri sono avanti per più di quattro ore.
"La maggior parte delle vittime erano civili colpiti da pallottole vaganti", ha detto una fonte della polizia.

La CAR è ricca di oro, diamanti e altre risorse naturali, ma decenni di disordini e cattiva gestione hanno lasciato la maggior parte delle persone in povertà.

martedì 18 febbraio 2014

Bangkok, ancora scontri. Tre morti, tra i quali un poliziotto

BANGKOK - I manifestanti davanti alla Goverment  House prima degli scontri di questa mattina
BANGKOK - La polizia spara ai dimostranti

BANGKOK - E' tre morti (anche un poliziotto) ed almeno 33 persone ferite il bilancio degli scontri avvenuti questa mattina tra la polizia thailandese e i manifestanti governativi, nell'ambito di un blitz delle forze dell'ordine contro alcuni dei siti occupati dalla protesta in corso da novembre, tra i quali la piazza davanti alla Government House. Lo hanno comunicato fonti mediche.
La polizia è intervenuta nella zona dei ministeri, dove i manifestanti sono accampati da inizio novembre, e in particolare attorno alla sede del governo, "liberata" dalle forze dell'ordine la settimana scorsa ma poi riconquistata da alcune migliaia di anti-governativi una volta che la polizia ha mancato di presidiare l'area. La polizia sta cercando di riprendere i siti che sono stati bloccati dai manifestanti dalla fine dell'anno scorso.
Secondo una prima ricostruzione, la polizia ha dapprima impiegato proiettili di gomma, per passare poi anche a proiettili veri una volta che dalle barricate degli anti-governativi erano partiti colpi di arma da fuoco. Verso gli agenti è stata lanciata anche una granata, che ha provocato una decina di feriti. Ora la situazione è tornata calma. Da fine novembre, la crisi politica ha causato 12 morti e oltre 600 feriti.

sabato 1 febbraio 2014

Bangkok senza pace, scontri ed esplosioni

BANGKOK - Scontri sono scoppiati a Bangkok tra manifestanti pro e anti-governativi. Il bilancio, riferiscono testimoni, è di almeno 3 feriti con "colpi di arma da fuoco", tra cui un giornalista del Daily News. Gli scontri sono avvenuti nel distretto periferico settentrionale di Lak Si. Oltre a prolungati colpi di arma da fuoco si sono verificate anche almeno due forti esplosioni, che hanno spinto la popolazione civile a ripararsi all'interno di un centro commerciale.