BUDAPEST, 17 settembre - Al posto di confine serbo-ungherese di Horgos nella notte gli agenti hanno nuovamente sparato gas lacrimogeni per allontanare un gruppo di giovani che continuava a protestare davanti al muro. Per prevenire nuovi incidenti la polizia serba si è schierata con due cordoni di agenti davanti al muro difensivo ungherese, che nelle ultime ore è stato ulteriormente rafforzato con nuovi rotoli di filo spinato. E nelle ultime ore in Croazia sono giunti almeno di 70 autobus e 180 taxi con a bordo circa 4 mila migranti provenienti dalla Serbia: nella notte gruppi di migranti e profughi hanno deciso di lasciare la terra di nessuno al confine di Horgos e raggiungere in autobus il vicino centro di accoglienza di Kanyiza, da dove in tanti partono per la frontiera fra Serbia e Croazia. Ieri le autorità di Zagabria avevano fatto sapere che non verranno frapposti ostacoli ai profughi che intendono raggiungere la Germania e il nord Europa transitando attraverso il territorio croato.
Il segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon ha detto che è "scioccato" del fatto che la polizia ungherese abbia sparato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per costringere i migranti a tornare indietro dal confine, un atteggiamento "inacettabile". Amir Hassan, dall'Iraq, ha detto: "Siamo scappati dalle guerre e dalla violenza e non ci aspettavamo una tale brutalità e trattamento disumano in Europa."
Il primo ministro serbo Aleksandar Vucic ha accusato Ungheria di essere "brutale e" non europea". La Serbia ha detto che invierà la polizia supplementare al suo confine con l'Ungheria.
Ban ha detto che tale trattamento dei richiedenti asilo è "inaccettabile".
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