ROMA, 21 settembre - Riforme: è la giornata della resa dei conti nel Pd. Matteo Renzi vuole l'intesa con la minoranza ma avverte: niente veti e non si stravolge la riforma. Il premier manda un monito anche al presidente del Senato: "Se Grasso apre sull'articolo 2 saremmo davanti a un fatto inedito".
Prima, rivolgendosi alla sinistra dem, chiarisce che "nessuno puo' imporre diktat", poi avverte che se il presidente del Senato dovesse riapre il dibattito sull'Art.2 sarebbe "un fatto inedito" che dovrebbe portare allar iunione "congiunta dei gruppi Pd di Camera e Senato".. Matteo Renzi spiega che "siamo aperti a qualsiasi discussione, non abbiamo chiusure ideologiche, ma se deve essere Senato delle autonomie dovrà essere Senato delle autonomie. Se qualcuno vuole utilizzare la discussione per affermare un tipo di diktat, se dietro si cela il tentativo di un rilancio continuo, si sappia che i diktat non li mette la maggioranza e non li mette la minoranza".
"Pare che il presidente del Senato, Pietro Grasso - ha aggiunto il segretario del Pd - possa aprire alla modifica di una norma approvata in copia conforme da Camera e Senato. Se questo accadrà, credo si tratti di un fatto inedito, e credo che occorrerà una assemblea comune dei gruppi Pd di Camera e Senato. A fronte di un eventuale, inedita scelta del Presidente del Senato, il Pd si riunirebbe per decidere cosa fare"
"Vendola dice che io avrei minacciato Grasso. Se il presidente del Senato apre sulla doppia conforme dobbiamo fare una riunione dei gruppi Pd di Camere e Senato per ragionare su che cosa fare. Nei poteri del premier non c'è il potere di convocare Camera e Senato". Così Matteo Renzi, riprendendo la parola durante la direzione del Pd, precisa il senso delle sue affermazioni sul presidente del Senato.
Nessun commento:
Posta un commento