venerdì 25 settembre 2015

ESTERI/ IL PAPA all'Onu, la guerra "negazione di tutti i diritti umani"




NEW YORK, 25 settembre - Papa Francesco è arrivato all'Onu, dove a riceverlo c'è il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon. Due bambini hanno accolto con un mazzo di fiori Papa Francesco all'ingresso del Palazzo di Vetro dell'Onu. Sono Emile e Maxime Antoine Laberge, rispettivamente di sette e sei anni, canadesi, figli di un membro della missione di pace delle Nazioni Unite ad Haiti morto durante il terremoto del 2010.
Appena arrivato sulla Fifth Avenue, all'altezza della Trump Tower, nel cuore di Manhattan, Papa Francesco è sceso dalla Fiat 500L ed e' salito sulla 'papamobile' per poter salutare le migliaia di persone assiepate dietro le transenne. Due ali di folla lo accompagnano fino all'altezza della cattedrale di San Patrizio.
Arrivato davanti alla cattedrale di San Patrizio, Francesco è sceso dalla 'papamobile' ed è stato accolto dal sindaco di New York Bill de Blasio e dal governatore dello stato Andrew Cuomo, con cui ha anche scambiato una battuta in italiano. Scena commovente all'ingresso del Papa  nella cattedrale di San Patrizio. Il Pontefice si è avvicinato ad una bambina afroamericana su una sedia a rotelle e l'ha abbracciata. La bimba ha pianto per l'emozione davanti allo sguardo altrettanto commosso di Bergoglio.
"I governanti devono fare tutto il possibile affinché tutti possano disporre della base minima materiale e spirituale per rendere effettiva la loro dignità e per formare e mantenere una famiglia". Così Papa Francesco nel suo discorso all'Assemblea generale 'Onu. "Questo minimo assoluto, a livello materiale ha tre nomi: casa, lavoro e terra", ha aggiunto. Bergoglio ha lanciato inoltre un appello contro le guerre, definite "la negazione di tutti i diritti umani".
"La riforma e l'adattamento ai tempi sono sempre necessari, progredendo verso l'obiettivo finale di concedere a tutti i Paesi, senza eccezione, una partecipazione e un'incidenza reale ed equa nelle decisioni": così Francesco all'Onu, sostenendo la necessità di riforma del Consiglio di Sicurezza e degli organismi finanziari. "L'esperienza di questi 70 anni, al di là di tutto quanto è stato conseguito - ha affermato il Pontefice -, dimostra che la riforma e l'adattamento ai tempi sono sempre necessari, progredendo verso l'obiettivo finale di concedere a tutti i Paesi, senza eccezione, una partecipazione e un'incidenza reale ed equa nelle decisioni". "Tale necessità di una maggiore equità - ha proseguito -, vale in special modo per gli organi con effettiva capacità esecutiva, quali il Consiglio di Sicurezza, gli Organismi finanziari e i gruppi o meccanismi specificamente creati per affrontare le crisi economiche". "Questo - ha aggiunto - aiuterà a limitare qualsiasi sorta di abuso o usura specialmente nei confronti dei Paesi in via di sviluppo. Gli organismi finanziari internazionali devono vigilare in ordine allo sviluppo sostenibile dei Paesi e per evitare l'asfissiante sottomissione di tali Paesi a sistemi creditizi che, ben lungi dal promuovere il progresso, sottomettono le popolazioni a meccanismi di maggiore povertà, esclusione e dipendenza".
Sono due le emergenze delineate da Francesco all'Onu: la protezione dell'ambiente e la fine dell'esclusione sociale. Il Papa ha parlato di "ampi settori senza protezione" nel mondo, vittime "di un cattivo esercizio del potere": "l'ambiente naturale e il vasto mondo di donne e uomini esclusi". "Due settori intimamente uniti tra loro", che la politica e l'economia "hanno trasformato in parti fragili della realtà". Per questo, "è necessario affermare con forza i loro diritti, consolidando la protezione dell'ambiente e ponendo termine all'esclusione".
"La difesa dell'ambiente e la lotta contro l'esclusione esigono il riconoscimento di una legge morale inscritta nella stessa natura umana, che comprende la distinzione naturale tra uomo e donna e il rispetto assoluto della vita in tutte le sue fasi e dimensioni", ha detto papa Francesco all'Onu citando passi della sua enciclica Laudato si'.
"La guerra è la negazione di tutti i diritti e una drammatica aggressione all'ambiente. Se si vuole un autentico sviluppo umano integrale per tutti, occorre proseguire senza stancarsi nell'impegno di evitare la guerra tra le nazioni e tra i popoli", ha detto il papa.


L'appello del Papa 'per un mondo libero dalle armi nucleari ha attirato applausi da tutta l'Assemblea generale delle Nazioni Unite, anche dal ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif.
Francesco ha elogiato il recente accordo nucleare iraniano nel suo discorso a più di 100 leader mondiali e diplomatici, dicendo che era la prova che la volontà politica e la pazienza possono portare frutti.


"Alzo la mia voce" per "soluzioni urgenti ed efficaci": "l'adozione dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile' durante il Vertice mondiale che inizierà oggi stesso, è un importante segno di speranza. Confido anche che la Conferenza di Parigi sul cambiamento climatico raggiunga accordi fondamentali ed effettivi", ha detto ancora il Papa.

Un lungo applauso ha salutato la fine del discorso di Papa Francesco all'Onu. I leader della terra si sono alzati in piedi e tributato al Pontefice una prolungata "standing ovation".

 Il Papa ha poi incontrato i familiari di alcune delle vittime dell'attentato dell'11 settembre 2001 a Ground Zero. Al termine dell' intervento all'assemblea ONU, infatti, il Pontefice si è spostato sul luogo dove sorgevano le Torri Gemelle e si è raccolto in preghiera per qualche minuto. Poi ha preso parte a un incontro interreligioso con rappresentanti di fede ebraica e musulmana.

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