LUBIANA, 21 settembre - La polizia slovena ha cominciato a innalzare una barriera 'difensiva' al valico di frontiera con la Croazia di Bregana. L'obiettivo è di evitare che migranti entrino illegalmente e in modo indiscriminato nel Paese attraverso campi e boschi, ma restino in attesa nell'accampamento al confine. Lo riferiscono i media croati e serbi.
La Croazia ha chiuso dalla mezzanotte scorsa, solo per i camion e il traffico di mezzi pesanti, il valico di frontiera con la Serbia a Batrovci-Bajakovo, lungo l'autostrada Belgrado-Zagabria, importante via di comunicazione fra l'area balcanica e l'Europa centrorientale. Funziona normalmente invece il traffico automobilistico. Batrovci-Bajakovo è l'unico valico di confine fra i due Paesi rimasto aperto dopo la decisione della Croazia di chiudere nei giorni scorsi gli altri sette passaggi di frontiera con la Serbia a causa del massiccio flusso di migranti e profughi. In poche ore a Batrovci-Bajakovo si è formata una imponente coda di camion lunga almeno dieci chilometri. Zagabria non ha fornito spiegazioni ufficiali, e la decisione ha suscitato proteste a Belgrado. Il ministro dell'Interno serbo Nebojsa Stefanovic ha parlato di decisione "scorretta e poco amichevole che non contribuisce alle relazioni di buon vicinato". La Croazia, ha aggiunto, non è in grado di gestire l'emergenza migranti così come lo ha fatto finora la Serbia. Secondo gli osservatori, la decisione di Zagabria sarebbe legata alle ripetute critiche rivolte da Belgrado alla Croazia dopo la decisione di chiudere sette valichi di frontiera nei giorni scorsi. "La Serbia ha gestito senza eccessivi problemi il transito di oltre 160 mila migranti mentre l'accoglienza della Croazia è collassata con soli sei mila", aveva detto tra gli altri il ministro del Lavoro serbo Aleksandar Vulin nei primi giorni del forte afflusso di profughi in Croazia.
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