MILANO - Nel giorno del Cda che sancisce il nuovo corso di Fiat, l'azienda del Lingotto è stata sospesa a Piazza Affari. Dopo la diffusione dei conti, il titolo ha subito infatti un brusco arresto con un calo teorico del 3,5% a 7,27 euro. lI titolo è poi rientrato alle contrattazioni in Borsa, dopo la sospensione per l'eccessiva volatilità, e cede ora il 4,04% a 7,24 euro. Il dato sull'utile della gestione ordinaria a 931 milioni nel quarto trimestre annunciato dal gruppo è inferiore alle attese degli analisti di 1,12 miliardi. Le stime sull'utile per l'utile della gestione ordinaria 2014 attese tra i 3,6 e i 4 miliardi sono inferiori alle previsioni degli analisti a 4,16 miliardi.
L'utile netto del gruppo Fiat è stato nel 2013 di 1,95 mld di euro (896 milioni di euro nel 2012). Include 1,5 miliardi di euro riferiti all'impatto positivo della rilevazione di imposte differite attive nette di Chrysler compensato da oneri atipici netti per 0,5 miliardi.
Nessun dividendo sarà distribuito agli azionisti Lo ha deciso il cda per "mantenere un equilibrato livello di liquidità a seguito dell'acquisizione della quota minoritaria in Chrysler Group".
Al 31 dicembre 2013 l'indebitamento netto industriale del gruppo Fiat è pari a 6,6 miliardi di euro, in calo rispetto agli 8,3 miliardi di euro registrati al 30 settembre 2013, grazie ai flussi di cassa positivi generati nel trimestre da Chrysler (1,4 miliardi di euro) e da Fiat esclusa Chrysler (0,3 miliardi di euro).
Per il 2014 il Gruppo Fiat indica i seguenti obiettivi: ricavi di circa 93 miliardi di euro, utile della gestione ordinaria tra circa 3,6 e 4 miliardi di euro, utile netto tra circa 0,6 e 0,8 miliardi, in calo sul dato 2013, e indebitamento netto industriale in aumento e compreso tra 9,8 miliardi e 10,3 miliardi.
I ricavi di Fiat Chrysler, pari a 87 miliardi di euro, sono cresciuti nel 2013 del 3% in termini nominali e del 7% a cambi costanti. Gli incrementi in Nord America e Asia hanno parzialmente compensato il calo in Europa e America Latina. In forte crescita i ricavi dei marchi di lusso, con Maserati che ha più che raddoppiato rispetto al 2012. Le consegne sono cresciute del 3% sul 2012, a 4,4 milioni di unità, trainate dalla crescita in Usa e Asia che ha più che compensato la lieve contrazione delle consegne in America Latina ed Europa.
L'utile netto del gruppo Fiat è stato nel 2013 di 1,95 mld di euro (896 milioni di euro nel 2012). Include 1,5 miliardi di euro riferiti all'impatto positivo della rilevazione di imposte differite attive nette di Chrysler compensato da oneri atipici netti per 0,5 miliardi.
Nessun dividendo sarà distribuito agli azionisti Lo ha deciso il cda per "mantenere un equilibrato livello di liquidità a seguito dell'acquisizione della quota minoritaria in Chrysler Group".
Al 31 dicembre 2013 l'indebitamento netto industriale del gruppo Fiat è pari a 6,6 miliardi di euro, in calo rispetto agli 8,3 miliardi di euro registrati al 30 settembre 2013, grazie ai flussi di cassa positivi generati nel trimestre da Chrysler (1,4 miliardi di euro) e da Fiat esclusa Chrysler (0,3 miliardi di euro).
Per il 2014 il Gruppo Fiat indica i seguenti obiettivi: ricavi di circa 93 miliardi di euro, utile della gestione ordinaria tra circa 3,6 e 4 miliardi di euro, utile netto tra circa 0,6 e 0,8 miliardi, in calo sul dato 2013, e indebitamento netto industriale in aumento e compreso tra 9,8 miliardi e 10,3 miliardi.
I ricavi di Fiat Chrysler, pari a 87 miliardi di euro, sono cresciuti nel 2013 del 3% in termini nominali e del 7% a cambi costanti. Gli incrementi in Nord America e Asia hanno parzialmente compensato il calo in Europa e America Latina. In forte crescita i ricavi dei marchi di lusso, con Maserati che ha più che raddoppiato rispetto al 2012. Le consegne sono cresciute del 3% sul 2012, a 4,4 milioni di unità, trainate dalla crescita in Usa e Asia che ha più che compensato la lieve contrazione delle consegne in America Latina ed Europa.
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