ROMA - "La situazione a Kinshasa è molto calma e sotto controllo. Non dovete avere nessuna preoccupazione". La rassicurazione arriva dall'ambasciatore della Repubblica Democratica del Congo in Italia, Albert Tshiseleka Felha, che si è rivolto così al ministro degli Esteri, Emma Bonino. Preoccupazione era stata espressa dalla Farnesina per la sicurezza dei genitori italiani ancora in Congo dopo gli scontri nella Capitale.
ROMA - "La situazione a Kinshasa è molto calma e sotto controllo. Non dovete avere nessuna preoccupazione". La rassicurazione arriva dall'ambasciatore della Repubblica Democratica del Congo in Italia, Albert Tshiseleka Felha, che si è rivolto così al ministro degli Esteri, Emma Bonino. Preoccupazione era stata espressa dalla Farnesina per la sicurezza dei genitori italiani ancora in Congo dopo gli scontri nella Capitale.
Il premier Enrico Letta, esprimendo la sua vicinanza alle 24 famiglie italiane bloccate in Congo con i bambini che vogliono adottare, ha affermato che il governo di Kinshasa ha assunto l'impegno di velocizzare le pratiche relative al nostro Paese, disponendo che i casi italiani siano verificati per primi. Una missione di funzionari della Repubblica Democratica del Congo è attesa a Roma, a breve, per avviare le verifiche, che richiederanno inevitabilmente qualche tempo", ha specificato Palazzo Chigi in una nota.
Le autorità congolesi si sono inoltre impegnate a consentire alle famiglie che, nell'attesa, decideranno di rientrare in Italia, di stabilire presso quale struttura in Congo potranno essere ospitati i propri figli. Da parte italiana si stanno approntando misure ulteriori di assistenza in loco ai genitori e ai figli, anche attraverso un rafforzamento dell'ambasciata.
Farnesina: rimanete in casa - L'Unità di crisi della Farnesina ha invitato gli italiani nel Congo, tra cui le famiglie adottive, a rimanere nei loro alloggi. Lo riferiscono fonti del ministero degli Esteri.
Coppia di italiani: "Stop fino a settembre" - "Ci hanno comunicato che le adozioni sono chiuse almeno fino a settembre-ottobre 2014". Lo hanno riferito Michela Gentili e Andrea Minocchi, coppia di italiani bloccata in Congo in attesa di adottare un bimbo di 2 anni. "Fate qualcosa, aiutateci a tornare con i bambini", hanno detto in una telefonata da Kinshasa ai parenti a Macerata.
ROMA - "La situazione a Kinshasa è molto calma e sotto controllo. Non dovete avere nessuna preoccupazione". La rassicurazione arriva dall'ambasciatore della Repubblica Democratica del Congo in Italia, Albert Tshiseleka Felha, che si è rivolto così al ministro degli Esteri, Emma Bonino. Preoccupazione era stata espressa dalla Farnesina per la sicurezza dei genitori italiani ancora in Congo dopo gli scontri nella Capitale.
Il premier Enrico Letta, esprimendo la sua vicinanza alle 24 famiglie italiane bloccate in Congo con i bambini che vogliono adottare, ha affermato che il governo di Kinshasa ha assunto l'impegno di velocizzare le pratiche relative al nostro Paese, disponendo che i casi italiani siano verificati per primi. Una missione di funzionari della Repubblica Democratica del Congo è attesa a Roma, a breve, per avviare le verifiche, che richiederanno inevitabilmente qualche tempo", ha specificato Palazzo Chigi in una nota.
Le autorità congolesi si sono inoltre impegnate a consentire alle famiglie che, nell'attesa, decideranno di rientrare in Italia, di stabilire presso quale struttura in Congo potranno essere ospitati i propri figli. Da parte italiana si stanno approntando misure ulteriori di assistenza in loco ai genitori e ai figli, anche attraverso un rafforzamento dell'ambasciata.
Farnesina: rimanete in casa - L'Unità di crisi della Farnesina ha invitato gli italiani nel Congo, tra cui le famiglie adottive, a rimanere nei loro alloggi. Lo riferiscono fonti del ministero degli Esteri.
Coppia di italiani: "Stop fino a settembre" - "Ci hanno comunicato che le adozioni sono chiuse almeno fino a settembre-ottobre 2014". Lo hanno riferito Michela Gentili e Andrea Minocchi, coppia di italiani bloccata in Congo in attesa di adottare un bimbo di 2 anni. "Fate qualcosa, aiutateci a tornare con i bambini", hanno detto in una telefonata da Kinshasa ai parenti a Macerata.
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