ROMA, 20 febbraio - Roberto Speranza e gli altri esponenti dell'area bersaniana Sinistra Riformista non prenderanno parte domani alla direzione del Pd. "No, non andiamo", conferma Nico Stumpo. Non saranno presenti, spiegano, perché la direzione eleggerà la commissione per il congresso e loro non intendono farne parte, dal momento che non condividono il percorso avviato.
Intanto Orlando non esclude una propria candidatura al congresso. Anzi. "Qualunque problema abbia il partito - sottolinea ad Agorà - l'idea che lo si possa risolvere con la scissione è sbagliata: apre un fronte che consente alla destra di rafforzarsi". Quanto alla sua candidatura alla segreteria del partito, Orlando risponde così: "Non mi pare serva mettere altri candidati alla segreteria in lizza. Se la mia candidatura impedisse la scissione, sarei già candidato. Non ho capito quale sia il problema in questo passaggio...". Intanto, a quanto si apprende, una riunione, ieri sera, tra lo stesso Orlando, Gianni Cuperlo e Cesare Damiano ha sancito la nascita di una nuova area dentro il Pd alla luce della quasi certa scissione con la minoranza. I tre esponenti ex ds, che ieri in assemblea hanno caratterizzato i loro interventi all'insegna dell'unità del partito e dell'equidistanza, si sono trovati d'accordo, nella riunione, sulla necessità di un'area larga che avanzi una proposta politica nuova per rifondare il Pd.
Letta, 'Non può finire così' - "Guardo attonito al cupio dissolvi del Pd. Mi dico che non può finire così. Non deve finire così". Lo scrive su Facebook Enrico Letta a proposito della scissione del Pd. "Oggi non ho altro che la mia voce - scrive ancora l'ex premier - e non posso fare altro che usarla così, per invocare generosità e ragionevolezza. No, non può finire così". "Mi viene spontaneo pensare che per i casi del calendario proprio 3 anni fa ero preso da sgomento lasciando Palazzo Chigi dall'oggi al domani e cominciando una nuova vita, fuori dal Parlamento e dalla politica attiva. Quello era uno sgomento solitario. Oggi sento la stessa angoscia collettiva di tanti che si sentono traditi e sperano che non sia vero. Tanti che chiedono di guardare all'interesse del paese e mettere da parte le logiche di potere. Mai avrei pensato 3 anni dopo che si potesse compiere una simile parabola".
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