ROMA, 26 febbraio - "Gentiloni deve aver paura di Renzi, non di noi". Lo dice Roberto Speranza, uno dei leader Dp. "Noi cercheremo di portare nella sua agenda i temi sociali - aggiunge -, ma non gli faremo mancare il nostro appoggio. Faremo battaglie sociali, certo, ma Gentiloni non deve aver paura di noi. Renzi invece ha un atteggiamento ambiguo. La sua corsa verso il voto è un tentativo di rilegittimare la sua leadership indebolita".
"E' Renzi che ha voluto la scissione" - Ritornando al tema della rottura interna al Pd, Speranza spiega parlando a SkyTg24: "Ci ho creduto sino in fondo che si evitasse la rottura. Invece lui, Renzi, l'ha cercata e passerà alla storia come colui che ha spaccato il Pd". Non si sbilancia poi su chi potrebbe arrivare a presiedere i nuovi gruppi parlamentari di Camera e Senato: "Lo decideranno i gruppi che si riuniranno martedì - dice -. Il problema oggi non è trovare i capigruppo, ma tornare a parlare agli elettori per dirgli che c'è una possibilità di riaprire il dialogo sui temi della sinistra".
"Recupereremo chi non si fida più del Pd e di Renzi" - "Il campo del centrosinistra potrebbe essere più forte - riprende -. Ci sono molti elettori che ora non sono più disponibili a votare un Pd a trazione renziana. Molti non hanno capito il suo atteggiamento, oltre che sul lavoro e la scuola, anche sul referendum delle trivelle. Molti non si fidano più del Pd di Renzi. Serve una forza che segni la discontinuità con lui per limitare l'avanzata dei populismi".
Sulla possibilità che il nuovo movimento riesca a parlare a un gran numero di elettori del centro sinistra Speranza non ha dubbi e cita a questo proposito anche un sondaggio del "Corriere della Sera" che dava la nuova forza oltre il 9%. "Ma il punto sono le fratture che si sono consumate in questi anni. Una parte dell'elettorato si sente orfano. Gli insegnanti, ad esempio, hanno fatto il più grande sciopero della storia della Repubblica" contro la legge del governo Renzi. "E un grande soggetto plurale del centrosinistra che recuperi i valori di quel mondo non c'entra con la 'cosa rossa'. Noi vogliamo ripartire dalla Costituzione. A cominciare dall'articolo 1, quello sul lavoro".
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