Con oltre 53 mila eventi sismici rilevati dalla Rete Sismica Nazionale, compreso il terremoto più forte in Italia da quello dell'Irpinia del 1980, il 2016 è stato un 'annus horribilis' per i terremoti in Italia. E' quanto rileva l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, secondo cui "rispetto agli anni precedenti il numero di terremoti è sensibilmente aumentato, con eventi più che raddoppiati rispetto al 2014 e più che triplicati rispetto al 2015" in grandissima parte a causa della sequenza di Amatrice, Norcia, Visso. La maggior parte dei terremoti ha avuto una magnitudo inferiore a 2.0: oltre 42.000 eventi. I terremoti con magnitudo uguale o superiore a 2.5 - quelli per i quali l'Ingv effettua una comunicazione al Dipartimento della Protezione Civile - sono stati ben 3.400 nel 2016, circa cinque volte quelli del 2015. Gli eventi di magnitudo maggiore di 5.0 sono stati invece in tutto sei, 2 dei quali maggiori o uguali a 6.0. In questi primi due mesi del 2017, infine, la sequenza sismica dell'Italia centrale è continuata, con alcuni terremoti di magnitudo uguale o di poco superiore a 4.0 intorno all'inizio di febbraio. "La sequenza - spiega l'esperta dell'Ingv - è destinata a durare ancora per un po' perché non si può certo spegnere improvvisamente dopo eventi come quelli che si sono verificati l'anno scorso. Dopo il terremoto dell'Irpinia, le scosse continuarono per altri due anni".
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