BRUXELLES, 22 febbraio - Manovra in due mesi o procedura. È questo il messaggio che l’Ue ha fatto arrivare all’Italia. Se il governo non attuerà “in modo credibile” le misure per la correzione dei conti pubblici “di almeno lo 0,2 per cento del pil" entro il mese di aprile, la Commissione europea considererà non rispettata la regola del debito. La decisione di aprire una “procedura per disavanzi eccessivi” sarà presa “in base alle previsioni di primavera 2017”, che di solito vengono pubblicate a maggio. È quanto si legge in una nota della Commissione sull’adozione del “Rapporto sul debito”. Tale rapporto esamina la "conformità del Paese col criterio del debito stabilito dal patto di stabilità e crescita" e con "i tempi previsti per il percorso di riduzione del debito".
Conti a rischio sia per il 2016 sia per il 2017 - La Commissione Ue, si legge ancora nel documento, ha preso “nota positiva” delle lettere inviate dal "governo italiano l'1 ed il 7 febbraio", che contengono "una serie di impegni da adottare al più tardi nell'aprile 2017 allo scopo di raggiungere uno sforzo strutturale aggiuntivo di almeno lo 0,2 per cento del Pil nel 2017". Ma, si fa presente nel rapporto, al momento l'Italia "è a rischio di non conformità con gli aggiustamenti richiesti dal braccio preventivo" delle regole europee sulla sorveglianza dei bilanci "sia per il 2016 che per il 2017". “La prima lettera" inviata da Padoan, osserva l’Ue, "non forniva i sufficienti dettagli sulle misure effettive che il governo intende adottare da permettere la loro incorporazione nelle previsioni economiche 2017 della Commissione" e quindi saranno "tenuti in conto non appena gli impegni presi nelle summenzionate lettere saranno messi in atto".
"Pienamente scontato la crisi dei rifugiati e il terremoto" - "Già a partire da oggi ci sarebbe da aprire una procedura per debito eccessivo, ma torneremo sulla questione ad aprile, dopo aver verificato il rispetto degli impegni presi", ovvero "misure per lo 0,2", e “sulla base delle previsioni economiche di primavera", ha commentato il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis. Che ha precisato che dai conti dell'Italia la Commissione ha già "pienamente scontato la crisi dei rifugiati e il terremoto". "C'è un dialogo costruttivo con le autorità italiane", ha aggiunto. E ancora: nel settore bancario "è necessario che l'Italia faccia di più".
L’Italia “presenta eccessivi squilibri” - "L'Italia – c’è scritto a pagina 25 della comunicazione della Commissione sul progresso delle riforme strutturali nell'Eurozona – presenta eccessivi squilibri". Per il nostro Paese pesano l'alto debito (“L’Italia non ha fatto sufficienti progressi per ridurlo”), la "protratta debolezza nella dinamica della produttività" in un "contesto di alti Npl e disoccupazione". Nel testo sono riconosciute una serie di "riforme positive", ma si osserva che "l'impulso delle riforme è rallentato dalla metà del 2016".
La situazione nell’Eurozona - La situazione economica dell'Italia, con alto debito e bassa produttività in un contesto di difficoltà per le banche e alta disoccupazione, può creare "rischi" anche per gli altri Stati, si legge nella nota. Tra i Paesi dell’Eurozona interessati dagli squilibri macroeconomici più gravi, oltre al nostro, sono indicati Cipro e Portogallo. Date le loro "debolezze strutturali persistenti". Per questi tre Paesi la Commissione "rivedrà la sua valutazione a maggio, tenendo conto del livello di ambizione dei loro programmi nazionali di riforma". Sono sei, però, i paesi per i quali la Commissione individua "squilibri eccessivi": oltre a quelli già citati, anche Francia, Bulgaria e Croazia. A carico di Germania, Irlanda, Spagna, Olanda, Slovenia e Svezia vengono individuati "squilibri". Per la Finlandia è "confermato nessuno squilibrio". Tutti gli altri Paesi "non sono stati selezionati" per la revisione approfondita dei bilanci.
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