ROMA, 8 luglio - "Il problema dei crediti deteriorati delle banche italiane è serio, ma può essere gestito, va inquadrato e affrontato; lo si sta facendo, tenendo conto della necessità di contemperare rapidità ed economicità delle operazioni". Lo ha detto il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, all'assemblea annuale dell'Abi. "Anche le autoritò europee hanno riconosciuto che la soluzione del problema dei crediti deteriorati richiede tempo", ha aggiunto.
"Non si esclude un intervento pubblico" - "A fronte del rischio che, in un contesto di elevata incertezza, problemi circoscritti intacchino la fiducia nei confronti del sistema bancario, un intervento pubblico non può essere escluso", ha sottolineato Visco. "Non sottovalutiamo - ha detto - i segnali di preoccupazione, il nervosismo che provengono dalla situazione dei mercati finanziari e interessano le banche italiane". "Confidiamo nella capacità di successo di un impegno comune volto a superare le attuali difficoltà".
Abi: "Atlante e Fondo interbancario per prevenire bail in" - "Innovative iniziative private" come Atlante e il Fondo volontario interbancario oggi "prevengono i rischi di altre eventuali risoluzioni e respingono ogni ipotesi di bail in". Lo ha detto il presidente dell'Abi Antonio Patuelli ricordando che le banche italiane "non hanno avuto negli scorsi anni cospicui aiuti di Stato". E sull'Europa dei regolamenti, aggiunge: "Chiediamo con forza una nuova Europa meno burocrazia e più democrazia".
"Serve rivedere la Costituzione" - La nuova normativa sulle risoluzioni bancarie e il bail in "contrasta con la Costituzione italiana" che tutela il risparmio e "occorre che venga rivista al più presto".
"Calmiere per l'onerosità a carico delle banche" - "Occorre - ha aggiunto il numero uno di Palazzo Altieri - un calmiere anche per l'onerosità a carico delle banche per la contribuzione ai numerosi fondi anche obbligatori europei, soprattutto a quelli ai quali l'Italia non ricorre".
"Il calo delle sofferenze è strategico per la crescita" - "La riduzione dei crediti deteriorati è un obiettivo strategico fondamentale per la ripresa che non deve essere sottovalutato, né sopravvalutato, come ha ben affermato il Governatore della banca d'Italia", continua Patuelli sottolineando che "gli scandali delle quattro banche hanno colpito quelle comunità e hanno gravato anche su tutte le altre banche concorrenti e i loro milioni di azionisti con l'esborso straordinario di quasi due miliardi e mezzo di euro", e che l'Abi condivide "l'indignazione dei risparmiatori truffati e confida nella magistratura". Ma le svalutazioni effettuate sui crediti deteriorati delle quattro banche "sono state un esercizio teorico estremo".
"Devono remunerare capitale degli azionisti" - "La redditività bancaria è una delle principali sfide della ripresa: se le banche tornano adeguatamente redditizie, si svilupperà meglio il circuito virtuoso di attrazione di stabili capitali nei patrimoni delle banche, per sempre elevati accantonamenti a riserve, per la progressiva e non traumatica crescita della solidità patrimoniale bancaria. All'Italia non è stato permesso dalle autorità europee di adottare strumenti di smaltimento dei crediti deteriorati prima introdotti in altre parte d'Europa".
"Non si esclude un intervento pubblico" - "A fronte del rischio che, in un contesto di elevata incertezza, problemi circoscritti intacchino la fiducia nei confronti del sistema bancario, un intervento pubblico non può essere escluso", ha sottolineato Visco. "Non sottovalutiamo - ha detto - i segnali di preoccupazione, il nervosismo che provengono dalla situazione dei mercati finanziari e interessano le banche italiane". "Confidiamo nella capacità di successo di un impegno comune volto a superare le attuali difficoltà".
Abi: "Atlante e Fondo interbancario per prevenire bail in" - "Innovative iniziative private" come Atlante e il Fondo volontario interbancario oggi "prevengono i rischi di altre eventuali risoluzioni e respingono ogni ipotesi di bail in". Lo ha detto il presidente dell'Abi Antonio Patuelli ricordando che le banche italiane "non hanno avuto negli scorsi anni cospicui aiuti di Stato". E sull'Europa dei regolamenti, aggiunge: "Chiediamo con forza una nuova Europa meno burocrazia e più democrazia".
"Serve rivedere la Costituzione" - La nuova normativa sulle risoluzioni bancarie e il bail in "contrasta con la Costituzione italiana" che tutela il risparmio e "occorre che venga rivista al più presto".
"Calmiere per l'onerosità a carico delle banche" - "Occorre - ha aggiunto il numero uno di Palazzo Altieri - un calmiere anche per l'onerosità a carico delle banche per la contribuzione ai numerosi fondi anche obbligatori europei, soprattutto a quelli ai quali l'Italia non ricorre".
"Il calo delle sofferenze è strategico per la crescita" - "La riduzione dei crediti deteriorati è un obiettivo strategico fondamentale per la ripresa che non deve essere sottovalutato, né sopravvalutato, come ha ben affermato il Governatore della banca d'Italia", continua Patuelli sottolineando che "gli scandali delle quattro banche hanno colpito quelle comunità e hanno gravato anche su tutte le altre banche concorrenti e i loro milioni di azionisti con l'esborso straordinario di quasi due miliardi e mezzo di euro", e che l'Abi condivide "l'indignazione dei risparmiatori truffati e confida nella magistratura". Ma le svalutazioni effettuate sui crediti deteriorati delle quattro banche "sono state un esercizio teorico estremo".
"Devono remunerare capitale degli azionisti" - "La redditività bancaria è una delle principali sfide della ripresa: se le banche tornano adeguatamente redditizie, si svilupperà meglio il circuito virtuoso di attrazione di stabili capitali nei patrimoni delle banche, per sempre elevati accantonamenti a riserve, per la progressiva e non traumatica crescita della solidità patrimoniale bancaria. All'Italia non è stato permesso dalle autorità europee di adottare strumenti di smaltimento dei crediti deteriorati prima introdotti in altre parte d'Europa".
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