UDINE, 4 gennaio - La guardia di finanza di Udine ha scoperto una coppia di coniugi evasori totali, ma intestatari di ben 760 autovetture. La società fondata dai due operava in un mercato parallelo di polizze assicurative automobilistiche, prive dei requisiti di legge per operare in Italia. Sono stati individuati redditi non dichiarati per 2,2 milioni di euro e l'omesso versamento per la tassa di circolazione degli autoveicoli per circa 63mila euro.
Le indagini hanno permesso di ricostruire la vendita di 3.274 contrassegni assicurativi, riconducibili a società "di comodo"polacche, francesi, lussemburghesi, a favore di cittadini residenti sul territorio nazionale e sostanzialmente inefficaci ai fini della copertura Rca. Molti certificati assicurativi venivano stampati autonomamente dagli stessi indagati.
Sarebbero centinaia le autovetture "fantasma" utlizzate all'estero ma che alle autorità di controllo risultavano ancora intestate, con le relative targhe, a ormai inesistenti proprietari italiani. Alcuni di questi mezzi, prima della vendita, erano stati anche oggetto di provvedimenti di fermo amministrativo per debiti con l'erario di precedenti proprietari.
Per impedire la ricostruzione del reale giro d'affari, i pagamenti avvenivano sistematicamente in contanti e con l'uso di carte ricaricabili. Presso l'abitazione di uno degli indagati è stata rinvenuta una somma di 64.500 euro in banconote e in una carta ricaricabile movimentazioni per 1,4 milioni di euro.
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